Roma, 4 dicembre 2025 – Il Museo dell’Ara Pacis inaugura oggi una delle mostre più attese della stagione: “Impressionismo e oltre. Capolavori dal Detroit Institute of Arts”. Fino al 3 maggio 2026, la capitale ospiterà 52 opere di grandi maestri come Cézanne, Van Gogh, Renoir, Degas, Matisse, Picasso, Kandinsky e Modigliani. Un viaggio che attraversa ottant’anni di pittura europea, dall’Ottocento ai primi decenni del Novecento, con opere raramente viste in Italia in così grande quantità e qualità.
Luci, colori e rivoluzioni in mostra
Il percorso, curato da Claudio Zambianchi, parte da una riflessione sulle trasformazioni che hanno cambiato la pittura francese dagli anni Quaranta dell’Ottocento. “Questi dipinti segnano una svolta senza precedenti nella storia dell’arte”, ha detto Zambianchi alla presentazione. Tra le opere in mostra ci sono i “Bagnanti” di Cézanne, la “Donna in poltrona” di Renoir, le “Danzatrici nella stanza verde” di Degas e la “Finestra” di Matisse. Quadri che si confrontano tra loro, raccontando il passaggio dalla pittura accademica a un modo nuovo di vedere e rappresentare la luce.
Chi visita la mostra si immerge in un racconto fatto di paesaggi, scene di città, nature morte e ritratti, tutti legati da un filo rosso: la voglia di sperimentare. “Sono opere di artisti che hanno contribuito a trasformare il linguaggio pittorico moderno”, ha aggiunto il curatore. Il percorso si sofferma su quel momento in cui realisti e impressionisti, spinti da Charles Baudelaire, iniziano a raccontare la vita di tutti i giorni e la luce così come appare, aprendo la strada a grandi cambiamenti.
Dal cuore dell’Impressionismo alle nuove frontiere dell’arte
La seconda parte della mostra guarda a quello che è successo dopo il 1886, quando si tenne l’ultima esposizione impressionista. Da qui in poi la pittura francese cambia ancora: la forma si fa più solida e il colore diventa protagonista. Lo dimostra “La Sainte-Victoire” di Cézanne, che mette in chiaro l’evoluzione del suo stile. Accanto a lui, Renoir mostra un artista in metamorfosi. I dipinti di Van Gogh, come “Rive dell’Oise a Auvers”, colpiscono per la pennellata carica di ritmo e sentimento.
Non mancano poi i grandi nomi che hanno portato avanti l’arte verso le avanguardie: Picasso con opere dal periodo rosa e cubiste, Matisse che passa dal rigore geometrico a pennellate più libere, María Blanchard — unica donna in mostra — Juan Gris, Modigliani e Soutine. La Parigi dei primi anni del Novecento si mostra come un crocevia internazionale, dove idee e stili si mescolano e si sfidano.
L’avanguardia tedesca e le tensioni del Novecento
La mostra si chiude con uno sguardo all’avanguardia tedesca, tra le più importanti prima della Prima guerra mondiale. Spiccano i nomi di Pechstein, Kandinsky e Feininger, legati ai movimenti Die Brücke e Blaue Reiter, insieme a quelli di Nolde, Kokoschka e Beckmann. Questi quadri raccontano la tensione e il dramma della Germania uscita sconfitta dal conflitto, offrendo uno sguardo profondo sulle inquietudini di quegli anni.
Roma ha così l’opportunità di vedere da vicino capolavori provenienti dal Detroit Institute of Arts, uno dei musei più importanti degli Stati Uniti. “Opere difficili da ammirare in Italia in questa quantità e qualità”, ha rimarcato Zambianchi. Una mostra preziosa per capire l’evoluzione della pittura europea in un momento chiave della storia dell’arte.
I biglietti sono disponibili online o direttamente al Museo dell’Ara Pacis (Lungotevere in Augusta), aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. Sono attese molte scolaresche già nelle prime settimane: “Un’occasione unica per i ragazzi di vedere dal vivo quello che studiano sui libri”, ha commentato una docente presente all’inaugurazione. Tra i visitatori del primo giorno non sono mancati appassionati d’arte arrivati da Milano, Firenze e Napoli.









