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Cremlino chiarisce: ‘Non abbiamo respinto il piano Usa, solo alcune parti’

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Cremlino chiarisce: 'Non abbiamo respinto il piano Usa, solo alcune parti'
Cremlino chiarisce: 'Non abbiamo respinto il piano Usa, solo alcune parti'
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Mosca, 3 dicembre 2025 – Il presidente russo Vladimir Putin non ha chiuso la porta al piano di pace americano presentato ieri al Cremlino da Steve Witkoff e Jared Kushner, ma alcune proposte sono state giudicate “non accettabili”. A confermarlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che questa mattina ha parlato con i giornalisti, come riportato dall’agenzia Ria Novosti. Il confronto tra Russia e Stati Uniti prosegue ora su un piano tecnico, con l’obiettivo di preparare il terreno per futuri incontri di alto livello.

Putin ascolta il piano Usa: qualche apertura, ma restano questioni aperte

Secondo quanto riferito da Peskov, il presidente russo ha seguito con attenzione il piano illustrato da Witkoff e Kushner, due uomini vicini all’ex presidente americano Donald Trump. “Alcuni punti sono stati accettati, altri invece non si possono condividere”, ha spiegato il portavoce, senza entrare nel dettaglio delle parti rifiutate. La delegazione americana è arrivata a Mosca ieri mattina, intorno alle 10, e l’incontro con Putin si è svolto in un clima definito “franco ma costruttivo” da fonti diplomatiche.

Mosca e Washington lavorano sui dettagli

Al termine del colloquio, le due parti hanno deciso di avviare un “lavoro a livello di esperti”, come ha detto Peskov. In pratica, gruppi tecnici di Russia e Stati Uniti stanno ora esaminando i punti più delicati del piano, con l’obiettivo di trovare un’intesa da sottoporre ai leader nei prossimi mesi. “I risultati di questo lavoro – ha aggiunto Peskov – dovranno diventare la base per nuovi incontri a livelli più alti”. Non è stata fissata una data per un nuovo vertice, ma fonti vicine al Cremlino indicano una possibile finestra tra gennaio e febbraio 2026.

Reazioni internazionali: prudenza e attesa

L’apertura di Putin al dialogo ha suscitato risposte caute nelle principali capitali europee. A Bruxelles, un portavoce della Commissione europea ha sottolineato che “ogni passo verso una soluzione negoziata è positivo”, ma ha ricordato che “la posizione dell’Unione resta ferma: il rispetto dell’integrità territoriale dell’Ucraina è essenziale”. Anche a Washington si registra prudenza: la Casa Bianca, in una breve nota diffusa in serata, ha ribadito che “gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare con tutti i partner per una pace giusta e duratura”.

I nodi del piano: autonomia e sicurezza

Secondo fonti diplomatiche occidentali, i punti più difficili riguardano le regioni ucraine occupate e le garanzie di sicurezza richieste da Mosca. Il piano americano prevede una forma di autonomia per alcune zone contese, ma la Russia chiede maggiori garanzie sulla neutralità dell’Ucraina e sulle future relazioni con la NATO. “Su questi temi le differenze sono profonde”, ha ammesso un funzionario europeo che segue il dossier. Eppure, la volontà russa di proseguire il confronto viene letta come un segnale, almeno parziale, di apertura.

Prossimi passi: la diplomazia al lavoro

Nelle prossime settimane il lavoro degli esperti sarà decisivo per capire se ci sono margini concreti per un accordo. A Mosca l’atmosfera resta cauta: “Non ci facciamo illusioni – ha confidato un consigliere del Cremlino – ma ogni dialogo è meglio del blocco”. Anche a Kiev si seguono con attenzione gli sviluppi: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha ancora commentato ufficialmente, ma fonti della presidenza sottolineano che “ogni proposta sarà valutata nel rispetto della sovranità nazionale”.

Il negoziato tra Russia e Stati Uniti entra così in una fase delicata. Solo nelle prossime settimane si capirà se le distanze potranno essere colmate o se prevarranno ancora una volta le logiche del confronto. Per ora, resta la diplomazia l’unica strada percorribile.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento.Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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