Roma, 3 dicembre 2025 – Governo e grandi banche italiane sembrano aver trovato un’intesa sulla manovra finanziaria in discussione in Parlamento. Fonti vicine al dossier parlano di un accordo chiuso nelle ultime ore a Palazzo Chigi. La novità principale riguarda la cancellazione dell’aumento dello 0,5% dell’Irap per le banche, una misura che aveva suscitato molte perplessità nel settore. In cambio, però, gli istituti dovranno accettare una riduzione più forte delle deducibilità sulle perdite pregresse, rispetto a quanto previsto nella bozza iniziale.
Manovra finanziaria, la stretta tra governo e banche
La trattativa tra il governo e il sistema bancario è durata giorni, con incontri riservati tra i rappresentanti del Ministero dell’Economia e le principali banche – Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM – nelle sale di via XX Settembre. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha puntato a trovare un equilibrio tra le necessità dello Stato e la sostenibilità per il settore. “Abbiamo ascoltato le preoccupazioni delle banche – ha spiegato una fonte del Tesoro – e cercato di evitare un impatto troppo pesante sulla loro capacità di dare credito”.
Da quanto emerge, la rinuncia all’aumento dell’Irap è stata accolta con sollievo dagli amministratori delegati, che avevano definito la misura “troppo gravosa” in un momento di rallentamento economico. Il prezzo da pagare, però, sarà una stretta più severa sulle deduzioni fiscali legate alle perdite pregresse: la soglia di deducibilità scenderà ulteriormente rispetto a quanto previsto in partenza.
Assicurazioni, trattative in corso con clima tranquillo
Intanto, proseguono i colloqui tra governo e grandi compagnie di assicurazione. Fonti del settore raccontano di un “clima disteso”, con tavoli tecnici anche nel fine settimana. L’obiettivo è trovare un compromesso sulle nuove regole fiscali che riguardano deduzioni e aliquote del comparto.
Un insider di una delle principali compagnie – tra cui Generali, UnipolSai e Allianz – parla di una trattativa “costruttiva” e punta a chiudere entro pochi giorni. Il nodo resta l’effetto delle nuove norme sui bilanci 2026, ma da entrambe le parti arriva ottimismo. “Non ci sono tensioni particolari”, ha detto un dirigente presente agli incontri di ieri pomeriggio.
Reazioni dal settore e prossimi sviluppi
L’intesa sulla manovra è stata accolta con prudenza dagli operatori finanziari. A Piazza Affari, stamattina, i titoli bancari hanno mostrato una lieve ripresa dopo giorni di turbolenze. “Serve stabilità normativa per pianificare investimenti”, ha commentato Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, al termine di un evento a Milano. Anche l’ABI ha espresso soddisfazione per il dialogo “costruttivo” con il governo.
Sul fronte politico, la maggioranza difende la scelta di non aumentare ulteriormente la pressione fiscale sulle banche. “Non era il momento di colpire un settore già sotto stress”, ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. Le opposizioni, invece, chiedono più chiarezza sui dettagli dell’intesa e sulle conseguenze per le casse pubbliche.
Cosa cambia per la legge di bilancio
L’accordo dovrebbe essere inserito con un emendamento nella legge di bilancio, ora all’esame della Commissione Bilancio della Camera. I tempi sono stretti: il testo va approvato entro fine dicembre per evitare l’esercizio provvisorio. Secondo fonti parlamentari, il relatore Giuseppe Buompane (M5S) presenterà nei prossimi giorni la modifica sulle deducibilità delle perdite.
Resta da capire l’impatto reale sui conti pubblici: le prime stime del MEF indicano che la rinuncia all’aumento dell’Irap sarà compensata dal taglio alle deduzioni fiscali, mantenendo un saldo positivo per lo Stato. I dettagli tecnici saranno resi noti solo dopo la presentazione ufficiale dell’emendamento.
In attesa di chiudere anche il fronte assicurativo, il governo punta a blindare la manovra entro metà dicembre. Solo allora si capirà se il compromesso reggerà alla prova dell’Aula e alle pressioni dei vari gruppi parlamentari.










