Milano, 2 dicembre 2025 – Il prezzo del gas apre in calo oggi, lunedì 2 dicembre, sulla piazza di Amsterdam, il principale punto di riferimento europeo per il metano. Alle 9 del mattino, il Ttf – il mercato virtuale olandese – segna un meno 1,4%, fermandosi a 27,8 euro al megawattora. Un segnale che rispecchia l’andamento di domanda e offerta in questo inizio inverno. Gli operatori seguono da vicino sia il meteo sia i flussi dagli hub internazionali.
Gas in Europa: prezzi più tranquilli, ma occhi sempre aperti
La giornata si muove in un quadro di volatilità ridotta rispetto agli sbalzi forti visti nel 2022 e 2023. All’epoca, la guerra in Ucraina aveva fatto schizzare il prezzo del gas a livelli mai visti, oltre i 300 euro al megawattora. Oggi la situazione è più calma. Gli stoccaggi europei sono pieni per oltre il 95%, dicono i dati di Gas Infrastructure Europe, e le temperature miti di queste settimane hanno alleggerito la domanda.
“Il mercato si sta assestando, ma resta pronto a reagire a qualsiasi novità su forniture o clima”, spiega un analista di una grande azienda energetica di Milano. Basta un’improvvisa perturbazione o un taglio nelle forniture da Norvegia o Nord Africa per far muovere i prezzi anche in poche ore.
Il calo del gas: merito del clima e degli stoccaggi pieni
Secondo gli operatori, il calo di oggi nel prezzo del gas è dovuto soprattutto al clima favorevole. Temperature più alte del normale in gran parte dell’Europa centrale e occidentale hanno ridotto la richiesta per il riscaldamento di case e industrie. “Finché il freddo vero non arriva, la domanda resta bassa”, conferma un trader attivo sul Ttf.
Un altro fattore chiave sono gli stoccaggi: i depositi europei sono ancora ben riforniti dopo un’estate di importazioni record di Gnl, soprattutto da Stati Uniti e Qatar. Questo ha permesso di affrontare l’autunno senza particolari tensioni sui prezzi.
Cosa cambia per famiglie e imprese in Italia
La discesa del prezzo del gas ad Amsterdam si farà sentire anche sulle bollette di famiglie e aziende italiane, anche se con qualche settimana di ritardo. L’Arera, l’Autorità per l’energia, aggiorna mensilmente le tariffe seguendo i valori medi del Ttf. “Se questa tendenza prosegue, a gennaio potremmo vedere bollette più leggere”, dice una fonte interna all’Autorità.
Resta però qualche incognita. Non si può escludere il rischio di shock improvvisi, come interruzioni nelle forniture russe o problemi tecnici nei terminali Gnl. Per questo le associazioni dei consumatori chiedono prudenza: “Meglio non parlare subito di riduzioni stabili”, avverte Massimiliano Dona, dell’Unione Nazionale Consumatori.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Ora tutti guardano al meteo e alle mosse dei fornitori extraeuropei. Le previsioni di Refinitiv dicono che il clima dovrebbe restare mite almeno fino a metà dicembre, mentre i flussi di Gnl verso l’Europa rimangono alti. “Il vero test sarà gennaio”, confida un responsabile commerciale di una multiutility lombarda.
Intanto, il governo italiano segue con attenzione l’andamento dei prezzi. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito che “la sicurezza energetica resta una priorità”, sottolineando l’importanza di diversificare le fonti e investire nelle rinnovabili.
Operatori e analisti tra cautela e speranza
Nei grandi istituti di Milano si respira una fiducia prudente. “Il peggio sembra passato, ma il mercato resta fragile”, ammette un analista di Intesa Sanpaolo. Gli occhi restano puntati sulle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e su come potranno influire sui prezzi dell’energia nel mondo.
In breve, la giornata parte con una buona notizia per consumatori e imprese: il prezzo del gas in calo ad Amsterdam dà un po’ di respiro. Ma la partita è ancora aperta. Solo nelle prossime settimane si capirà se questa discesa sarà stabile o se nuovi fattori faranno tornare l’incertezza.