Milano, 2 dicembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha chiuso in leggero calo oggi sulla piazza Ttf di Amsterdam. I contratti a termine per gennaio hanno perso il 2,85%, scendendo a 28 euro al megawattora. Dietro questo movimento, dicono gli operatori, ci sono le temperature insolitamente miti che stanno interessando gran parte dell’Europa. Le scorte, intanto, restano ben fornite: gli ultimi dati parlano di una disponibilità sopra il 75%, pari a circa 865 terawattora.
Temperature miti e scorte piene tengono a bada i prezzi
Il clima più caldo del previsto — lo confermano i bollettini meteo da Germania, Francia e Nord Italia — ha frenato la domanda di riscaldamento, sia nelle case che nelle industrie. “In molte zone siamo almeno due gradi sopra la media stagionale”, ha spiegato un analista di Refinitiv Energy, raggiunto al telefono nel pomeriggio. Solo una settimana fa si temeva un brusco calo delle temperature, che avrebbe potuto mettere sotto stress le riserve. Invece, per il momento, la situazione resta tranquilla.
Le scorte europee, secondo i dati del Gas Infrastructure Europe (GIE), si mantengono stabili sopra il 75%. Parliamo di circa 865 TWh immagazzinati nei principali centri di stoccaggio del continente. Un livello che, secondo diversi osservatori, mette un po’ di serenità a chi opera sul mercato e agli utenti finali. “Non vediamo segnali di tensione immediata”, ha confermato un trader attivo ad Amsterdam.
L’inverno è alle porte, ma il mercato guarda con prudenza
Nonostante il calo di oggi, il settore energetico continua a tenere d’occhio il meteo e le prospettive per i prossimi mesi. “Il vero rischio è un’ondata di freddo improvvisa”, ha sottolineato un funzionario dell’Autorità per l’Energia olandese. In passato, bastava una sola settimana di gelo per far schizzare i prezzi anche del 20-30% in pochi giorni.
Per ora, però, l’abbinamento tra temperature miti e scorte abbondanti mantiene la volatilità sotto controllo. Gli operatori restano cauti: “Il mercato reagisce a ogni variazione del meteo – ha aggiunto un analista di ICIS – ma la situazione è meno tesa rispetto allo stesso periodo del 2022”. Allora la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina aveva spinto i prezzi a livelli record.
Cosa significa per le bollette di famiglie e imprese
Il calo del prezzo sulla piazza Ttf — il punto di riferimento per tutta Europa — potrebbe tradursi in bollette più leggere nei prossimi mesi. Ma gli esperti avvertono: “I prezzi all’ingrosso arrivano alle tariffe domestiche con qualche mese di ritardo”, ricorda Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia. Solo in seguito si potrà capire l’effettivo impatto su famiglie e aziende.
Nel frattempo, le associazioni dei consumatori chiedono chiarezza e velocità. “Vogliamo che i ribassi arrivino subito ai cittadini”, ha detto Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori. Le prime stime indicano che, se il trend continuerà anche a dicembre e gennaio, le famiglie potrebbero risparmiare in media tra i 50 e i 70 euro all’anno.
Le ombre geopolitiche pesano ancora sul mercato
Nonostante questa fase di calma, il mercato del gas resta esposto a rischi geopolitici difficili da prevedere. La guerra in Ucraina continua a condizionare i flussi dalla Russia verso l’Europa dell’Est. E le tensioni in Medio Oriente, insieme al rischio di problemi ai terminali di GNL (gas naturale liquefatto), tengono alta la guardia.
“Basta un incidente o una crisi internazionale per ribaltare tutto in poche ore”, ammette un operatore della Borsa energetica italiana. Per ora, però, la parola d’ordine è prudenza: “Il mercato osserva ogni segnale, ma oggi la situazione è sotto controllo”, conclude.
In breve: il gas chiude in calo sopra i 28 euro ad Amsterdam, grazie a temperature miti e scorte piene. Ma l’inverno è appena cominciato e il settore resta all’erta.