Napoli, 25 novembre 2025 – Stanley Isaacs, produttore e regista americano con trent’anni di esperienza a Hollywood, è il presidente della quarta edizione del Pluribus Multimedia Fest, il festival internazionale dedicato ai cortometraggi immersivi multi-schermo che si sta tenendo allo JUS Museum | Palazzo Calabritto. L’evento, ideato e diretto dall’artista napoletana Annalaura di Luggo, si conferma un punto di riferimento per chi ama mescolare arte, cinema e tecnologia.
Il festival che fa entrare lo spettatore dentro la storia
Il festival si chiuderà il 27 novembre con la premiazione e la proiezione dei corti vincitori. Nel frattempo, offre un’esperienza davvero fuori dall’ordinario. Dentro il grande cubo specchiato chiamato “Pluribus”, creato dalla stessa di Luggo, i cortometraggi vengono proiettati su quattro schermi sincronizzati. È un dettaglio che cambia tutto: “Chi guarda non è più solo spettatore, ma si trova immerso dentro la narrazione, diventa parte della scena”, ha spiegato Annalaura di Luggo durante la presentazione. L’idea è chiara: superare i limiti del cinema tradizionale, dando al pubblico un ruolo attivo e coinvolgente.
Masterclass e giuria di livello internazionale
Il festival è partito oggi alle 18 con una masterclass di Stanley Isaacs sul cinema americano. Un’occasione rara per ascoltare un professionista che ha lavorato con alcuni dei più grandi nomi di Hollywood. Isaacs ha detto: “Quello che mi colpisce qui è la voglia di sperimentare, di osare senza paura di sbagliare”. La giuria internazionale, guidata da Isaacs e dalla stessa di Luggo, include nomi come Greg Ferris (ex vicepresidente Paramount Canada), il produttore americano Jeff Franklin, l’art director Marcello Palminteri, oltre a Olindo Preziosi e Marianna Carroccio.
Corti da tutto il mondo e un occhio alla sostenibilità
Grazie alla collaborazione con il partner asiatico Sfilmaker, il Pluribus Multimedia Fest raccoglie quest’anno corti da Egitto, Svizzera, Iran, Stati Uniti, Ucraina, Turchia e Italia. Tra gli autori italiani in gara ci sono nomi come Francesco Frisari, Luca Turco, Giulia Russo, Tullio Imperatore, Nenzi Fiore, Matteo D’Andrea e Carlotta Nasti, Arianna Martini e Giuseppe Ciulla. Il tema centrale di questa edizione è la sostenibilità ambientale. “Abbiamo scelto di adottare protocolli green in ogni fase, dalla selezione dei materiali all’allestimento degli spazi, per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente”, ha sottolineato Annalaura di Luggo.
Un laboratorio aperto alle nuove generazioni
“Il Pluribus Multimedia Fest non è solo una gara”, ha ribadito l’ideatrice Annalaura di Luggo, “ma un vero crocevia di sperimentazione artistica e culturale. Vogliamo dare ai giovani la possibilità di osare e di provare senza limiti, trasformando cinema, animazione, musica e linguaggi digitali in strumenti per esplorare e condividere nuove visioni”. E il messaggio arriva forte tra i giovani registi presenti: molti raccontano di aver trovato qui uno spazio libero dove confrontarsi e crescere.
Tecnologia e arte: un dialogo senza filtri
Al centro del festival c’è la ricerca di nuovi modi per raccontare storie che coinvolgano davvero lo spettatore. “Non è solo questione di tecnologia”, ha spiegato Stanley Isaacs durante un incontro informale, “ma di come quella tecnologia possa diventare linguaggio, emozione, racconto”. Il cubo specchiato Pluribus – con i suoi quattro schermi sincronizzati – è l’esempio perfetto di questa idea: un luogo dove arte e innovazione si parlano senza barriere.
Tutti pronti per la serata finale
Adesso l’attesa è tutta per il 27 novembre, quando verranno annunciati i vincitori e i corti selezionati saranno proiettati nel cuore dello JUS Museum. Sarà un momento per vedere da vicino come la sperimentazione diventa esperienza condivisa. E per capire, forse, dove sta andando il cinema immersivo nei prossimi anni.