Milano, 25 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam è sceso oggi sotto i 30 euro al megawattora, toccando livelli che non si vedevano da maggio 2024. Nel pomeriggio, la flessione ha seguito i colloqui di Ginevra per il cessate il fuoco in Ucraina. I contratti future con scadenza dicembre hanno chiuso a 29,75 euro, segnando un calo dell’1,49% rispetto alla seduta precedente.
Gas naturale in calo dopo i colloqui di Ginevra
La giornata sui mercati energetici europei è stata all’insegna della cautela, ma non sono mancati segnali di distensione. Il prezzo del gas ha iniziato a scendere già nelle prime ore, mentre gli operatori seguivano da vicino le notizie dalla Svizzera. A Ginevra, si sono incontrate le delegazioni russe e ucraine, con la mediazione delle Nazioni Unite. Secondo fonti diplomatiche, i negoziati avrebbero portato a “progressi concreti” verso una tregua temporanea nelle zone più colpite dal conflitto.
Il mercato ha reagito subito: “La prospettiva di una riduzione delle ostilità in Ucraina ha abbassato le tensioni sulle forniture”, ha spiegato un analista di una banca d’affari londinese. Negli ultimi due anni, la guerra aveva tenuto alta la volatilità dei prezzi energetici in Europa, soprattutto per il gas naturale.
Prezzi ai livelli più bassi da maggio 2024
Non si vedeva un prezzo così basso sulla piazza Ttf di Amsterdam da oltre un anno. Dal maggio 2024, le quotazioni erano rimaste quasi sempre sopra i 30 euro al megawattora, con punte superiori ai 50 euro nei momenti più critici. La chiusura a 29,75 euro di oggi è vista dagli operatori come “un segnale di ritorno alla normalità”, almeno per le aspettative sull’inverno.
I dati di Refinitiv mostrano che i volumi scambiati sono rimasti nella media delle ultime settimane. Però, diversi trader hanno notato una maggiore prudenza nelle posizioni aperte: “C’è ancora molta incertezza sulle forniture dalla Russia e sullo stato degli stoccaggi europei”, ha detto un operatore che lavora tra Milano e Francoforte.
Le reazioni degli operatori e le prospettive
La discesa sotto i 30 euro è stata accolta con un cauto ottimismo dagli addetti ai lavori. “È una buona notizia per le imprese che consumano molta energia e per i consumatori”, ha commentato il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini. “Ma la situazione resta fragile: basta una nuova escalation o un inverno più rigido per far risalire i prezzi”.
Anche dall’industria arrivano giudizi prudenti. Confindustria Energia sottolinea che “la stabilità dei prezzi è fondamentale per la competitività delle aziende italiane”, ma avverte di non abbassare la guardia sulle tensioni geopolitiche e sulle strategie per diversificare le fonti.
Cosa cambia per famiglie e imprese
Per le famiglie italiane, il calo del prezzo del gas naturale potrebbe tradursi in bollette meno salate nei prossimi mesi. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) aggiornerà i prezzi al dettaglio a dicembre, basandosi sulle quotazioni all’ingrosso. Se il trend si confermerà, gli esperti prevedono un possibile calo dei costi energetici già all’inizio del 2026.
Le imprese energivore – dalla siderurgia alla ceramica – seguono con attenzione l’andamento dei prezzi. “Ogni euro risparmiato sul gas aiuta a restare competitivi”, ha detto un dirigente di Federacciai. Ma molti imprenditori rimangono cauti: “Abbiamo imparato a non fare previsioni troppo ottimistiche”, ha confessato il responsabile energia di una grande azienda veneta.
Incertezza e variabili ancora aperte
Nonostante il calo di oggi, gli analisti invitano a non abbassare la guardia. Le tensioni geopolitiche restano alte e il mercato del gas è sempre esposto a shock improvvisi. “La situazione è ancora molto fluida – ha detto un esperto di S&P Global – e molto dipenderà da come evolverà la crisi in Ucraina e dal tempo nei prossimi mesi”.
Solo allora si potrà capire se quota 30 euro è davvero un nuovo equilibrio o solo una pausa in un mercato ancora pieno di incognite.