Milano, 24 novembre 2025 – La Borsa di Milano chiude in ribasso dell’1%, appesantita soprattutto dagli stacchi dividendi che hanno inciso per oltre un punto percentuale sul principale indice. Una giornata segnata da movimenti contrastanti tra i titoli più importanti: qualche segnale positivo si è visto, ma il settore bancario e quello energetico hanno pagato dazio alla correzione tecnica.
Dividendi pesano sull’indice, ecco cosa è successo
Secondo i dati di Borsa Italiana, sono state dodici le società che oggi hanno staccato la cedola, con in prima fila molte banche, oltre a Poste Italiane ed Eni. L’“effetto dividendi” – ovvero la correzione del prezzo dei titoli che pagano gli utili agli azionisti – ha inciso per l’1,13% sull’FTSE Mib, spingendo verso il basso il mercato.
Nel dettaglio, Banca Mediolanum ha perso il 2%, mentre Intesa Sanpaolo ha lasciato sul terreno il 3,5%. Anche Unicredit ha chiuso in calo del 2,4%. Tra i big dell’energia, Eni ha ceduto il 2,1% dopo l’adeguamento del prezzo post-dividendo. “È una dinamica normale dopo lo stacco cedola”, spiega un analista di una primaria sim milanese, sottolineando che il mercato si è mosso come previsto.
Stellantis e Campari tirano la volata
A fare da contraltare, Stellantis si è messa in luce con un +2,4%, spinta dalla promozione arrivata dagli analisti di Goldman Sachs sull’intero settore auto europeo. Il titolo ha registrato volumi vivaci fin dalle prime ore. “Il settore automobilistico mostra segnali di tenuta”, si legge nella nota della banca d’affari americana.
Buone notizie anche per Campari, salita del 2,3% sulle voci di una possibile cessione degli amari italiani. Fonti vicine al dossier parlano di diverse opzioni allo studio per il portafoglio prodotti. Nessuna conferma ufficiale, ma il mercato ha reagito con acquisti decisi.
Tim, Stm e Ferrari: qualche spunto positivo
Tra i titoli in rialzo spicca anche Tim, che ha chiuso con un +2,1%. Gli operatori vedono un clima più sereno dopo le ultime novità sulla rete e le trattative con KKR. Bene anche StMicroelectronics (+1,5%), sostenuta dal buon momento del settore tech in Europa. Più contenuto il progresso di Ferrari, che ha messo a segno un +0,8% dopo una mattinata piuttosto altalenante.
Leonardo e lusso in difficoltà
Sul fronte opposto, giornata nera per Leonardo, che ha perso il 2,1% in scia alle notizie sui colloqui di pace tra Russia e Ucraina. “Il settore difesa resta sotto pressione in questo scenario”, commenta un trader nel pomeriggio. Debole anche il comparto lusso: Brunello Cucinelli ha lasciato lo 0,6%, mentre Moncler si è mantenuta quasi piatta (+0,02%).
Spread e rendimenti: tutto tranquillo
Sul mercato obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund tedeschi si è mantenuto stabile a 75 punti base. Il rendimento del decennale italiano si è fermato al 3,44%, senza scossoni rispetto ai giorni scorsi. Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime mosse della BCE e sui dati macro in arrivo.
Mercati in attesa, occhi puntati sulle prossime mosse
Gli investitori restano prudenti, in attesa di nuovi segnali dal fronte internazionale e dalle trimestrali ancora da pubblicare. “Il mercato italiano segue l’andamento delle altre piazze europee”, osserva un gestore milanese nel tardo pomeriggio, ricordando come l’effetto dividendi abbia influenzato la giornata in modo tecnico ma previsto.
In sintesi, una seduta tutto sommato interlocutoria, con movimenti tecnici e qualche spunto legato alle singole aziende. Piazza Affari chiude così, con lo sguardo già rivolto ai dati economici e alle decisioni delle banche centrali attese nelle prossime settimane.