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Gava lancia un’iniziativa per sostenere le imprese che investono in materiali riciclati

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Gava lancia un'iniziativa per sostenere le imprese che investono in materiali riciclati
Gava lancia un'iniziativa per sostenere le imprese che investono in materiali riciclati
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Roma, 24 novembre 2025 – Dal 1° dicembre le imprese italiane potranno finalmente presentare domanda per il credito d’imposta legato all’acquisto di prodotti e imballaggi realizzati con materiali di recupero. A dare la notizia è stata la viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, che ha illustrato le nuove misure pensate per sostenere chi punta su sostenibilità e innovazione nel settore produttivo.

Credito d’imposta per materiali riciclati: cosa cambia davvero

La misura garantisce un rimborso del 36% delle spese sostenute nel 2024, fino a un massimo di 20.000 euro per ogni impresa. Gava ha spiegato che l’obiettivo è “aiutare le aziende che scelgono di adottare processi produttivi più rispettosi dell’ambiente, spingendo sull’uso di materiali riciclati e diminuendo l’impatto dei rifiuti”. Il provvedimento, atteso da tempo dalle associazioni di categoria, si inserisce in un quadro normativo che punta a rafforzare l’economia circolare e a semplificare le procedure per il recupero dei materiali.

Le domande si potranno inviare tramite la piattaforma online del Ministero dell’Ambiente a partire dalle 9 del 1° dicembre. Saranno considerate valide tutte le spese documentate per l’acquisto di prodotti e imballaggi derivati da processi di recupero, purché effettuate nel corso del 2024.

Nuove risorse per materiali aggregati e riciclati

Ma non finisce qui. Il viceministro ha anticipato l’arrivo di un secondo credito d’imposta, dedicato questa volta all’uso di materiali aggregati e riciclati. A finanziare la misura ci saranno 10 milioni di euro dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027. L’idea è di spingere l’impiego di materie prime seconde nei settori dell’edilizia e delle infrastrutture, così da ridurre il consumo di risorse naturali.

“Stiamo lavorando – ha detto Gava – per rendere più semplice e vantaggioso l’uso di materiali riciclati anche nei grandi cantieri, pubblici e privati. È una sfida che riguarda non solo la competitività delle nostre imprese, ma anche la qualità dell’ambiente in cui viviamo”. I dettagli arriveranno nelle prossime settimane, ma il Ministero assicura procedure snelle e accessibili anche alle piccole e medie imprese.

Riforma end-of-waste: meno burocrazia, più riciclo

Queste due iniziative rientrano nella più ampia riforma end-of-waste, avviata dal governo per semplificare le regole sul recupero dei rifiuti e spingere verso un modello produttivo più sostenibile. L’obiettivo, ha sottolineato il viceministro, è rafforzare l’economia circolare con strumenti concreti che incentivino il riuso dei materiali e riducano gli scarti.

I dati del Ministero dell’Ambiente parlano chiaro: nel 2023 il settore del riciclo in Italia è cresciuto del 7% rispetto all’anno precedente, con oltre 12 milioni di tonnellate di rifiuti trasformati in nuove materie prime. Un trend positivo che il governo vuole consolidare con incentivi fiscali mirati e meno burocrazia.

Le imprese accolgono l’iniziativa con cautela

Le associazioni di categoria hanno accolto bene la notizia del credito d’imposta. “È un segnale concreto per chi investe nell’innovazione ambientale”, ha commentato Marco Mari, presidente di Green Building Council Italia. Anche Confartigianato si è detta favorevole, ma ha chiesto “tempi certi per l’erogazione dei fondi e regole chiare”.

Sul fronte politico, la misura è vista come un passo avanti nella strategia nazionale sulla sostenibilità. “Solo con incentivi stabili e norme semplici – ha spiegato una fonte del Ministero – si può cambiare davvero il modo in cui produciamo e consumiamo”.

Il conto alla rovescia è iniziato: dal 1° dicembre si parte con la raccolta delle domande. Nel frattempo, gli uffici del Ministero stanno definendo gli ultimi dettagli. L’attenzione resta alta: molte imprese aspettano ancora chiarimenti sulle modalità di accesso e sulla documentazione necessaria. Ma tra gli addetti ai lavori si respira un cauto ottimismo.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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