Milano, 23 novembre 2025 – La 35ª edizione del Noir in Festival sta per accendere i riflettori sulla città dal 1° al 6 dicembre, con un programma che unisce cinema, letteratura e graphic novel. L’apertura sarà segnata dall’anteprima della serie Sky Original ‘Amadeus’, con Will Sharpe nei panni di Wolfgang Amadeus Mozart e Paul Bettany in quelli di Antonio Salieri. Si tratta di un nuovo adattamento della celebre opera teatrale di Peter Shaffer, già portata al cinema da Milos Forman nel film vincitore dell’Oscar nel 1985.
Ombre e nuove prospettive per un festival in crescita
“Mai come quest’anno siamo felici di puntare su una proposta che sceglie con cura, preferisce la qualità alla quantità e offre uno sguardo diverso, a tratti sorprendente, su un genere che racconta il mondo in cui viviamo”, hanno spiegato i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri. Il Noir in Festival, arrivato al traguardo dei trentacinque anni, conferma la sua missione di scavare nelle zone oscure della realtà, tra crimini, eroi e colpevoli. “L’incontro tra artisti esperti e giovani talenti rende quelle ombre meno minacciose”, hanno aggiunto, mettendo in luce il mix di esperienza e freschezza che anima la rassegna.
Cinema senza confini: anteprime e concorso
Il programma si apre già domenica 30 novembre con una pre-inaugurazione: lo scrittore Maurizio de Giovanni presenterà il suo libro “L’orologiaio di Brest”, un’indagine sulle relazioni tra padri e figli, tra ideali e cinismo nel gioco del potere. Tra le anteprime fuori concorso spicca “Primate”, un thriller ad alta tensione firmato da Johannes Roberts, che miscela dark humour e paura animale. La selezione ufficiale del concorso conta sette film, tra cui “Le gang des Amazones” di Mélissa Drigeard, una gangster story tutta al femminile ambientata nella provincia di Avignone negli anni ’90, e l’italiano “Ferine”, esordio nel lungometraggio di Andrea Corsini con la star del body horror Carolyn Bracken.
Noir letterario e graphic novel: voci fresche e omaggi
Sul fronte letteratura, il festival ospita nomi come Giuliano da Empoli, autore di “Il mago del Cremlino” (che è diventato un film diretto da Olivier Assayas), che presenterà a Milano il suo nuovo romanzo “L’ora dei predatori”. Torna anche Marco Vichi con una nuova avventura del Commissario Bordelli, “Notti nere”. Il rapper e scrittore Daniele Sanzone racconterà l’universo di Scampia con il suo “Bumerang”. Chi ama il fumetto potrà invece scoprire Jacopo Starace con “Smiling Woods e i diavoli”, un’opera che richiama le atmosfere di Stephen King e David Lynch; Laura Camelli (La Came) rifletterà sul senso del fumetto partendo dal suo “Malanotte – La maledizione della Pantafa”; e Spugna festeggerà i sessant’anni di Cattivik con “Cattivik 2.0”.
Premi e omaggi: ombre tra Chandler, Scerbanenco e Caligari
Il prestigioso Premio Chandler alla carriera quest’anno sarà consegnato a Mick Herron, scrittore britannico noto anche per le serie Apple TV “Slow Horses” e “Down Cemetery Road”, pubblicate da Feltrinelli in Italia. Due omaggi speciali mettono in luce il legame tra noir francese e italiano: il romanzo “Il confine della vergogna” di Michèle Pedinielli e Valerio Varesi, frutto di una collaborazione tra Lione e Milano, entrambe città creative per la letteratura secondo l’Unesco. Un tributo particolare sarà dedicato al regista Claudio Caligari, a dieci anni dalla sua scomparsa: la rivista “Pantagruel”, edita da Elisabetta Sgarbi, ripercorrerà la sua carriera.
Come da tradizione, il festival assegnerà anche il Premio Scerbanenco. Tra i finalisti ci sono Davide Longo, Alessandro Robecchi, Barbara Baraldi, Giorgia Lepore e Mirko Zilahy. La cerimonia si svolgerà durante le giornate milanesi, tra incontri con gli autori e proiezioni.
Milano, capitale del noir: l’attesa e le novità
Milano si conferma così capitale italiana del noir, pronta ad accogliere autori, registi e appassionati da tutta Europa. Le proiezioni si alterneranno tra sale storiche e spazi più moderni, mentre presentazioni letterarie animeranno librerie e caffè della città. L’attesa per l’anteprima di “Amadeus” è forte: la serie promette di raccontare Mozart da un punto di vista nuovo, tra rivalità artistiche e passioni umane. Un festival che, ancora una volta, si propone come uno sguardo attento sulle inquietudini del nostro tempo.