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Il misterioso sarcofago di Crispina svela i suoi segreti a Capri

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Il misterioso sarcofago di Crispina svela i suoi segreti a Capri
Il misterioso sarcofago di Crispina svela i suoi segreti a Capri
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Capri, 22 novembre 2025 – Questa mattina, nella sala consiliare del Comune, è stato siglato l’accordo tra i Musei e Parchi Archeologici di Capri e la famiglia Ruocco per il trasferimento e la futura esposizione del sarcofago romano di San Costanzo. Si tratta di un prezioso reperto in marmo, risalente al II secolo d.C., che per oltre un secolo è rimasto nascosto in mani private. Un’intesa molto attesa da storici e appassionati, che apre una nuova pagina nella valorizzazione del patrimonio archeologico dell’isola.

Il sarcofago, simbolo di Capri

Il sarcofago fu scoperto nel 1810 dentro la chiesa di San Costanzo. Secondo una tradizione dell’Ottocento, sarebbe appartenuto a Crispina Brutia, giovane nobildonna lucana, moglie dell’imperatore Commodo e legata alla dinastia antonina. La storia narra che, dopo quattordici anni da imperatrice, Crispina fu accusata di adulterio e confinata a Capri nel 182 d.C., dove poi morì. All’interno del sarcofago, infatti, fu trovato il corpo di una donna vestita con abiti preziosi, fatto che ha alimentato questa leggenda.

Oggi, però, gli archeologi avvertono: non ci sono prove certe che colleghino il sarcofago a Crispina. “È una suggestione nata nel XIX secolo, ma questo non toglie nulla al valore storico e artistico del pezzo”, spiega il direttore dei Musei di Capri, Giovanni Esposito. Realizzato in marmo bianco con decorazioni floreali e motivi classici, è uno degli oggetti più significativi per la comunità caprese.

Dal vecchio Hotel Grotte Bleue alla Certosa di San Giacomo

Dopo il ritrovamento, il sarcofago fu conservato per molti anni all’Hotel Grotte Bleue, un albergo ormai scomparso ma che un tempo era un punto di riferimento per studiosi e viaggiatori. La famiglia Ruocco, che ne ha avuto cura per generazioni, ha garantito la sua conservazione fino a oggi. “Abbiamo sempre sentito il dovere di custodire un pezzo della storia della nostra isola”, racconta Antonio Ruocco, attuale proprietario.

Nei prossimi mesi il reperto sarà trasferito al Museo Archeologico della Certosa di San Giacomo. Qui gli esperti del Ministero della Cultura lo sottoporranno a una prima verifica conservativa. Poi entrerà a far parte di un percorso espositivo dedicato alla presenza romana a Capri, per essere finalmente accessibile sia al pubblico che agli studiosi di tutto il mondo.

Un’occasione per la cultura caprese

L’iniziativa ha ricevuto il plauso delle istituzioni locali e degli operatori culturali. “È un passo importante per far conoscere e valorizzare il nostro patrimonio”, ha detto il sindaco di Capri, Marina De Luca, presente alla firma insieme ai rappresentanti della Soprintendenza. “Restituire alla comunità un’opera così importante significa rafforzare l’identità dell’isola e aprire nuove strade di conoscenza”.

Il trasferimento del sarcofago romano fa parte di un progetto più ampio che punta a recuperare e promuovere i beni archeologici capresi. Negli ultimi tre anni, dicono dal Museo Archeologico, è cresciuto del 18% il numero di turisti interessati ai percorsi storici dell’isola. “L’arrivo del sarcofago sarà un ulteriore richiamo per studiosi e visitatori”, conferma il direttore Esposito.

Tra mito e realtà: il fascino della storia

Anche se la leggenda su Crispina Brutia non ha conferme, il sarcofago continua ad avere un forte valore simbolico per la gente di Capri. “Per noi è sempre stato un segno di una storia antica, intrecciata con la memoria collettiva”, racconta una residente storica di Marina Grande. La decisione di renderlo finalmente visibile ha suscitato curiosità e orgoglio.

La nuova sala espositiva, che aprirà in primavera 2026, permetterà a tutti di ammirare da vicino uno dei reperti più importanti della storia dell’isola. Un oggetto che, tra mito e realtà, racconta ancora oggi le vicende di Capri attraverso i secoli.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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