Johannesburg, 22 novembre 2025 – Con circa mezz’ora di ritardo rispetto al programma, si sono aperti questa mattina i lavori del G20 a Johannesburg, Sudafrica. Un incontro che, come hanno notato vari osservatori al Nasrec Expo Centre, arriva in un momento di grande tensione internazionale. Tra i dossier più urgenti c’è la proposta di pace per l’Ucraina presentata dal presidente americano, Donald Trump. Proprio su questo tema è previsto un vertice tra i leader europei nel corso della giornata, una riunione a margine che potrebbe cambiare i rapporti tra Washington e Bruxelles.
Ramaphosa apre il summit: “Serve una crescita che includa tutti”
Ad accogliere le delegazioni poco dopo le 9.30 locali è stato il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Nel suo discorso di apertura ha sottolineato l’urgenza di “trovare soluzioni comuni alle sfide globali”, puntando su una “crescita economica inclusiva e sostenibile”. La prima sessione si è concentrata proprio su questi temi. I leader si sono confrontati a porte chiuse sulle strategie per rilanciare l’economia mondiale, ancora segnata dalla pandemia e dalle tensioni geopolitiche.
Tra i presenti, la premier italiana Giorgia Meloni, che secondo fonti diplomatiche ha insistito sull’importanza di “non lasciare indietro nessuno”, con particolare attenzione ai Paesi più fragili. “Serve uno sforzo collettivo per garantire sviluppo e stabilità”, avrebbe detto Meloni, riferiscono i membri della delegazione italiana.
Clima, energia e cibo: la seconda sessione
Dopo il pranzo di lavoro e la tradizionale foto di famiglia, alle 14 ora italiana è iniziata la seconda sessione, dedicata a temi altrettanto cruciali: il ruolo del G20 nella riduzione dei rischi legati ai disastri naturali, il cambiamento climatico, la transizione energetica e la sicurezza alimentare. Argomenti che, come ha ricordato Ramaphosa, “toccano la vita di milioni di persone”.
Da fonti vicine all’organizzazione arriva la conferma che diversi leader hanno mostrato preoccupazione per l’aumento degli eventi climatici estremi degli ultimi mesi. “Non possiamo più permetterci ritardi”, ha confidato un diplomatico europeo fuori dalle stanze del summit. Anche la premier Meloni è intervenuta, ribadendo la linea italiana: “Dobbiamo investire in tecnologie pulite e rafforzare la collaborazione internazionale”.
Il vertice europeo sulla pace in Ucraina
Mentre proseguono i lavori ufficiali, i riflettori sono puntati sull’incontro tra i leader europei, chiamati a discutere la proposta di pace per l’Ucraina lanciata da Trump. Il vertice, secondo fonti comunitarie, dovrebbe svolgersi nel primo pomeriggio, anche se l’orario non è ancora stato confermato. La proposta americana, di cui non sono stati resi noti i dettagli, ha già acceso un dibattito acceso tra i partner europei.
Un funzionario francese ha spiegato che “Parigi valuterà con attenzione ogni iniziativa che possa portare a una soluzione negoziata”. Da Berlino arriva invece un atteggiamento più cauto: “Serve un approccio condiviso che rispetti la sovranità dell’Ucraina”, ha detto un portavoce del governo tedesco. Bruxelles sottolinea che “ogni passo deve essere fatto in coordinamento con Kiev”.
Meloni tra impegni e incontri a Johannesburg
La giornata della premier Meloni si preannuncia fitta di impegni. Oltre agli interventi nelle due sessioni principali, alle 17.15 locali parteciperà al ricevimento ufficiale offerto dal presidente sudafricano. Un momento informale per rafforzare i legami bilaterali e confrontarsi con gli altri leader presenti.
Secondo quanto riferito da Palazzo Chigi, Meloni ha in programma anche alcuni incontri bilaterali a margine del summit, tra cui un colloquio con il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e una breve riunione con il primo ministro indiano Narendra Modi. Non ci sono invece conferme su un possibile faccia a faccia con Donald Trump.
Tra attese e incognite, il G20 guarda avanti
Il summit andrà avanti domani con nuove sessioni dedicate alla digitalizzazione e alla governance globale. Intanto, l’attenzione resta alta sulle possibili evoluzioni della crisi in Ucraina e sulle reazioni alla proposta americana. “Siamo qui per trovare soluzioni concrete”, ha ribadito Ramaphosa chiudendo la prima giornata. Nei prossimi giorni si capirà se dal Nasrec Expo Centre arriveranno segnali di distensione o nuove tensioni sullo scenario internazionale.