Milano, 22 novembre 2025 – Le Borse europee chiudono la settimana in rosso. Gli investitori hanno preferito muoversi con cautela o vendere per mettere al sicuro i guadagni, frenati dalle incertezze sulla politica monetaria americana e dai prezzi ancora alti nel settore tecnologico. A fine giornata solo Londra (+0,13%) e Parigi (+0,02%) riescono a recuperare qualche punto. Male invece Francoforte, che perde lo 0,8%, Madrid l’1,1% e Milano lo 0,6%.
Tecnologia ed energia: pesante la caduta
A trascinare al ribasso i mercati sono soprattutto i titoli del settore tecnologico e quelli dell’energia, che segnano le perdite più nette. “Il settore tech è sotto pressione da settimane. I prezzi sono alti e l’incertezza sulle prossime mosse della Fed non aiuta di certo”, spiega un gestore milanese poco dopo le 17. Il timore è che i tassi d’interesse negli Stati Uniti restino alti ancora a lungo, un fattore che mette pressione sui titoli più legati ai movimenti dei rendimenti obbligazionari e alimenta la volatilità.
Difensivi e auto tengono, vola l’aerospazio crolla
In controtendenza, i settori cosiddetti difensivi – alimentari, bevande e prodotti per la persona – reggono meglio il colpo. “Quando il clima è incerto, gli investitori cercano rifugio in comparti più stabili”, commenta un analista di una grande banca milanese. Bene anche il settore automobilistico, spinto da dati di vendita incoraggianti in Germania e Francia.
Male invece il comparto aerospaziale e difesa, che crolla dopo le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Zelensky ha annunciato di aver accettato di lavorare a un piano di pace proposto da Stati Uniti e Russia e ha detto che nei prossimi giorni parlerà direttamente con Donald Trump sulle proposte. La notizia ha subito fatto scendere i titoli del settore. “Il rischio geopolitico resta alto, ma molti investitori hanno scelto di incassare i profitti dopo queste dichiarazioni”, racconta un trader della City.
Tutti gli occhi puntati sulla Fed
Sul fronte internazionale, l’attenzione è tutta sulle prossime mosse della Federal Reserve. Gli operatori si chiedono quando arriverà un possibile taglio dei tassi, dopo i dati sull’inflazione americana di questa settimana, che non hanno dato segnali chiari. “C’è molta prudenza: nessuno vuole esporsi troppo finché non si capisce bene dove va la politica monetaria Usa”, dice un gestore londinese.
Nel frattempo, il dollaro resta stabile contro euro e yen, mentre i rendimenti dei titoli di Stato europei si muovono poco. A Piazza Affari, tra i titoli più colpiti ci sono alcune grandi aziende tecnologiche ed energetiche, mentre resistono bene alcune blue chip dell’alimentare.
Settimana prossima, ancora incertezza
Guardando avanti, gli analisti si aspettano che la volatilità rimanga alta. “Fino a quando non avremo più chiarezza sulle decisioni della Fed e sulla situazione in Ucraina, sarà difficile vedere un vero rimbalzo”, commenta un esperto di mercati finanziari contattato da alanews.it. In Borsa si respira ancora un clima di attesa: molti preferiscono stare fermi, aspettando segnali più chiari da economia e politica.
In sintesi, la settimana si chiude con un bilancio negativo per le principali piazze europee, appesantite dalle incertezze globali e dalla prudenza degli investitori. Solo alcuni settori difensivi hanno retto, mentre la volatilità sembra destinata a restare protagonista ancora per un po’.