New York, 21 novembre 2025 – Il mercato del lavoro negli Stati Uniti ha fatto un salto inatteso. Il rapporto appena diffuso dal Bureau of Labor Statistics racconta di 119.000 nuovi posti di lavoro creati a settembre nei settori non agricoli. Un numero che ha sorpreso gli esperti, visto che le previsioni erano di poco più della metà. La pubblicazione era stata rimandata a causa del recente shutdown federale. La crescita si è concentrata soprattutto in sanità, ristorazione e assistenza sociale, mentre altri settori hanno registrato un calo.
Sanità e ristorazione spingono l’occupazione
I dati, resi noti alle 14 ora italiana, mostrano una forte richiesta di personale in ospedali, cliniche e strutture per anziani. Anche la ristorazione – dai bar ai fast food fino ai ristoranti tradizionali – ha aumentato le assunzioni, spinta dalla ripresa dei consumi nelle grandi città come New York, Chicago e Los Angeles. “La domanda di infermieri e operatori socio-sanitari è in crescita”, ha spiegato Mary Collins, portavoce della National Association of Healthcare Workers. Lo stesso vale per le catene di ristorazione, che hanno riaperto molti locali chiusi durante la pandemia.
Trasporti e pubblico impiego in calo
Non tutti i settori però hanno beneficiato di questa ripresa. Il rapporto segnala un calo degli occupati nei trasporti, nell’immagazzinamento e soprattutto nel governo federale. Le aziende di logistica hanno ridotto il personale a causa del rallentamento delle spedizioni internazionali e dell’aumento dei costi. “Abbiamo dovuto rivedere i turni e tagliare le assunzioni stagionali”, ha ammesso un manager di FedEx contattato da Reuters. Sul fronte pubblico, lo shutdown ha bloccato molte assunzioni e costretto alcune agenzie a tagliare temporaneamente il personale.
Disoccupazione in leggero rialzo
Nonostante l’aumento degli occupati, il tasso di disoccupazione è salito dal 4,3% al 4,4%. Secondo gli analisti di Goldman Sachs, il dato riflette sia una crescita della forza lavoro sia le difficoltà che restano in alcuni settori. “Molte persone sono tornate a cercare lavoro dopo mesi di inattività”, spiega l’economista Mark Evans. La situazione, però, resta sotto controllo: il tasso è ancora vicino ai minimi degli ultimi dieci anni.
Attesa per i dati di ottobre e la scelta della Fed
Questo rapporto arriva in un momento chiave: è l’ultimo aggiornamento ufficiale prima del meeting della Federal Reserve previsto per il 9 e 10 dicembre. Gli operatori finanziari osservano con attenzione, perché una crescita così solida dell’occupazione potrebbe spingere la Fed a lasciare i tassi d’interesse fermi anche il prossimo mese. “Le speranze di un taglio dei tassi entro fine anno stanno scemando”, commenta un trader della Borsa di New York.
Intanto, il Bureau of Labor Statistics ha annunciato che i dati sull’occupazione di ottobre – attesi per oggi – usciranno solo a dicembre insieme a quelli di novembre. Una scelta per assicurare dati completi, dopo i ritardi causati dalla chiusura degli uffici federali.
Reazioni immediate e scenari futuri
Il rapporto ha subito acceso reazioni tra addetti ai lavori e sui mercati. Wall Street ha aperto in lieve rialzo. I sindacati, invece, chiedono al governo di intervenire per sostenere i settori più in difficoltà. “Serve un piano concreto per i lavoratori dei trasporti e del pubblico impiego”, ha detto in conferenza stampa John Martinez della AFL-CIO.
In attesa dei prossimi dati, il quadro che emerge è quello di un mercato del lavoro americano che tiene bene, ma con squilibri evidenti. La partita sui tassi resta aperta: solo dopo il prossimo report si capirà se la Fed cambierà rotta o aspetterà segnali più chiari dall’economia reale.