Roma, 17 novembre 2025 – Musei, monumenti e aree archeologiche statali in Italia chiudono il 2024 con numeri da record. Lo ha reso noto il Ministero della Cultura, che parla di oltre 60,8 milioni di visitatori in un solo anno. È il dato più alto dal 2014 a oggi. Gli incassi lordi hanno toccato quota 382 milioni di euro, un risultato che il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha definito “un segnale chiaro del rafforzamento del sistema museale statale”.
Il patrimonio culturale non si ferma: crescita senza pause
Il trend in crescita, cominciato nel 2022 e confermato nel 2023, ha trovato nuova spinta nel 2024. “I numeri superano sia i livelli pre-pandemia sia quelli del periodo 2014-2019”, si legge nella nota diffusa ieri mattina dal Ministero. A guardare i dati degli ultimi tre anni si vede una crescita costante: dai 47 milioni di visitatori nel 2022 si è passati ai 57,7 milioni nel 2023, fino a sfiorare i 61 milioni nel 2024. La Direzione generale Musei sottolinea che il patrimonio culturale attira sempre più visitatori, con un pubblico sempre più vario, anche grazie a un’offerta più ricca.
Visitatori in aumento e pubblico più variegato
Tra il 2022 e il 2024, il numero di visitatori è salito del 29,4%, con un aumento medio annuo del 13,8%. Un dato che non è passato inosservato tra gli addetti ai lavori. “La crescita è costante, sia per gli ingressi sia per gli incassi”, ha detto un funzionario del Ministero durante un incontro con la stampa a via del Collegio Romano. Il pubblico è sempre più eterogeneo: famiglie italiane, turisti stranieri, scolaresche e gruppi organizzati. Nei primi mesi del 2024, ad esempio, al Colosseo si formavano code già dalle prime ore del mattino. Agli Uffizi, invece, si sono visti gruppi di studenti da diverse parti d’Europa.
Più offerte e nuove formule per visitare
Il Ministero attribuisce parte di questo successo anche a nuove modalità di visita e a un’offerta più ampia. Negli ultimi anni sono arrivati nuovi percorsi espositivi, aperture serali straordinarie e iniziative pensate per i giovani. “Abbiamo lavorato per rendere i musei più accessibili e inclusivi”, ha spiegato il direttore generale Musei, Massimo Osanna. Iniziative come la “Domenica al museo”, con ingresso gratuito la prima domenica di ogni mese, hanno avvicinato nuovi tipi di visitatori.
Soldi in crescita e investimenti sul futuro
Gli incassi lordi del 2024 – circa 382 milioni di euro – sono un risultato importante anche dal punto di vista economico. Parte di questi fondi, ha spiegato il ministro Giuli, sarà destinata alla manutenzione dei siti e a nuovi progetti per valorizzarli. “Vogliamo continuare a crescere, puntando su innovazione e qualità dell’esperienza”, ha detto Giuli in una recente intervista a Radio Rai.
Un patrimonio che guarda avanti
Gli operatori del settore vedono con ottimismo il futuro. Le prenotazioni per le feste di fine anno sono già in aumento nelle principali città d’arte, da Firenze a Napoli, passando per Roma e Venezia. “Il patrimonio culturale italiano resta un motore fondamentale per turismo ed economia”, ha commentato una guida turistica davanti alla Galleria Borghese. Restano però alcune sfide: gestire i flussi nei periodi di punta e investire nella digitalizzazione dei servizi.
Solo affrontando questi temi – dicono dal Ministero – si potrà consolidare il successo e garantire una fruizione sostenibile dei luoghi della cultura. Per ora, però, i numeri parlano chiaro: il 2024 è stato l’anno della ripartenza definitiva per i musei italiani.