Pavia, 17 novembre 2025 – Nuovo capitolo nel braccio di ferro tra la difesa dell’ex pm Mario Venditti e la procura di Brescia nell’inchiesta sulla presunta corruzione legata al caso Garlasco. Venerdì mattina, davanti al tribunale del riesame, l’avvocato Domenico Aiello, difensore di Venditti, ha chiesto il dissequestro dei dispositivi informatici dell’ex magistrato, bloccati dagli inquirenti durante le indagini. L’udienza, iniziata alle 9.30, è subito degenerata in un acceso scambio di accuse e recriminazioni.
Scontro in aula: toni duri e assenze pesanti
L’atmosfera era già carica per la doppia indagine che da mesi scuote Garlasco e la provincia di Pavia, ma si è fatta ancora più pesante quando i pm titolari del fascicolo non si sono presentati in tribunale. Aiello, visibilmente irritato, ha parlato di un “atteggiamento farisaico” da parte della procura: “Non si sono fatti vedere, nonostante si stesse discutendo un riesame contro un loro ex collega”, ha detto ai cronisti nei corridoi del palazzo di giustizia. Parole che hanno subito fatto rumore nei corridoi giudiziari lombardi.
La procura risponde: “Serve rispetto da tutti”
Non si è fatta attendere la replica della procura di Brescia. Nel primo pomeriggio è arrivato un comunicato firmato dal procuratore generale Guido Rispoli, che ha invitato tutte le parti a mantenere “continenza e rispetto” durante il processo. “Gli attacchi sopra le righe di un difensore, in un’inchiesta così delicata e seguita dai media, rischiano di far deragliare il processo su binari sbagliati”, si legge nella nota. Si ricorda inoltre il divieto per i magistrati di parlare pubblicamente delle indagini in corso, sottolineando che il riserbo deve valere per tutti: “Continenza e rispetto per l’avversario devono guidare il comportamento di ciascuno”.
La difesa: “Reputazione di Venditti distrutta in modo ingiusto”
Aiello non si è fatto attendere e ha risposto con durezza. Ha definito le accuse contro Venditti come “falsità e approssimazioni” e ha parlato di un’“aggressione senza precedenti” verso un ex magistrato con 44 anni di carriera. Aiello ha ricordato che il 26 settembre scorso, quando è uscita la notizia dell’indagine, il suo assistito era già finito sulle prime pagine dei giornali, mentre lui stesso non era ancora arrivato per la perquisizione: “Il dovere di lealtà, onestà e soprattutto riserbo… ben venga ogni richiamo al riserbo, ma la reputazione di Venditti era stata polverizzata a reti unificate, altro che riserbo”, ha detto ai giornalisti.
Il nodo della vicenda: accuse di corruzione e sequestro dei dispositivi
Al centro dell’inchiesta c’è l’accusa che Mario Venditti, ex sostituto procuratore di Pavia, sia stato corrotto dal padre di Andrea Sempio – indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 – per far archiviare la posizione del figlio nel 2017. Gli inquirenti sostengono di avere raccolto elementi tali da giustificare il sequestro dei dispositivi elettronici di Venditti. La difesa nega tutto e parla di “campagna mediatica” contro il proprio assistito.
Attesa e tensione a Garlasco
La tensione resta alta in attesa della decisione del tribunale del riesame sul dissequestro dei dispositivi. Nel frattempo, a Garlasco ogni passo della vicenda viene seguito con attenzione. Nei bar di piazza Repubblica e lungo le vie del centro, il tema è sulla bocca di tutti. “Qui la gente vuole solo sapere la verità”, confida una commerciante poco dopo mezzogiorno. Ma tra dichiarazioni incrociate e comunicati ufficiali, il caso sembra destinato a restare al centro dell’attenzione ancora a lungo.
Lo scontro tra accusa e difesa si fa sempre più acceso. Nei prossimi giorni si capirà se il tribunale darà ragione alla difesa o se gli inquirenti potranno continuare a indagare sui dispositivi sequestrati. Nel frattempo, il caso Garlasco continua a dividere, dentro e fuori le aule di giustizia.