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Dazi Ue: il peso insostenibile sull’export italiano

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Dazi Ue: il peso insostenibile sull'export italiano
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Bruxelles, 17 novembre 2025 – I dazi che l’Unione Europea applica alle esportazioni americane restano troppo alti, nonostante l’accordo trovato qualche mese fa tra Bruxelles e Washington. A dirlo senza mezzi termini è stato Jamieson Greer, negoziatore capo per il commercio degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump, in un’intervista pubblicata oggi dal Financial Times. Greer ha annunciato anche che sarà in Europa dal 19 al 22 novembre per una nuova serie di incontri, con l’obiettivo di sbloccare una situazione che, secondo lui, rischia di frenare i rapporti economici tra i due continenti.

Dazi Ue: Washington li giudica ancora troppo alti

Il nodo dei dazi commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea resta una fonte di tensione. “Nonostante l’intesa raggiunta, i dazi sono ancora troppo elevati”, ha detto Greer, spiegando che la questione è lontana dall’essere risolta. Secondo il negoziatore americano, le misure di Bruxelles finora non bastano per garantire un accesso equo ai prodotti statunitensi sul mercato europeo. “Il commercio è sempre stato un problema”, ha ammesso Greer, riferendosi alle difficoltà che incontrano gli esportatori americani.

Frustrazione a Washington

Nell’amministrazione Trump cresce l’impazienza per la lentezza con cui l’Unione Europea procede nella riduzione dei dazi e di quelle regole che, secondo Washington, bloccano la libera circolazione delle merci. “L’Ue ha tante norme e barriere non tariffarie che limitano le nostre esportazioni e riducono l’accesso al mercato”, ha detto Greer. Una posizione che riflette il clima di frustrazione alla Casa Bianca, dove si teme che i tempi della diplomazia europea possano danneggiare le imprese americane.

Nuovi negoziati in vista

Greer sarà a Bruxelles dal 19 al 22 novembre per incontrare i vertici della Commissione europea e i rappresentanti dei principali Paesi membri. L’obiettivo è chiaro: “accelerare il processo” e ottenere risultati concreti sulla riduzione dei dazi e delle barriere non tariffarie. Fonti vicine ai negoziati raccontano che tra i temi più urgenti ci sono i settori agroalimentare, automotive e tecnologico, dove le aziende americane si sentono da tempo in svantaggio.

La risposta di Bruxelles

A Bruxelles la posizione di Greer non sorprende. Fonti della Commissione europea fanno sapere che il dialogo con Washington procede “in modo costruttivo”, ma sottolineano anche la necessità di proteggere gli interessi dei produttori europei. “Siamo pronti a discutere di ulteriori tagli ai dazi, ma serve equilibrio”, spiega un funzionario che segue il dossier. L’Unione teme che una liberalizzazione troppo rapida possa mettere in difficoltà settori strategici come l’agricoltura.

Un rapporto commerciale delicato

I rapporti commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea sono tra i più importanti al mondo. Secondo Eurostat, nel 2024 gli scambi hanno superato i 1.200 miliardi di euro. Eppure, nonostante questo volume enorme, le tensioni su dazi e regole restano una costante. Negli ultimi anni si sono susseguiti numerosi round di trattative, spesso interrotti da stalli e riprese improvvise.

Prospettive incerte

La visita di Greer a Bruxelles potrebbe essere un momento decisivo per sbloccare la situazione. Ma, avvertono alcuni osservatori, le distanze restano ampie su molti punti. “Serve la volontà politica di entrambe le parti”, confida un diplomatico europeo incontrato ieri nei corridoi del Berlaymont. Solo allora – forse – si potrà parlare di una vera svolta nei rapporti commerciali tra le due potenze. Per ora, la partita resta aperta e ogni mossa viene seguita con attenzione da imprese e governi.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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