Santarcangelo di Romagna, 17 novembre 2025 – Ieri, a Santarcangelo di Romagna, Aleksandr Sokurov, uno dei più importanti registi russi del nostro tempo, ha ricevuto il Premio Tonino Guerra 2025. Un riconoscimento che, come ha detto lo stesso Sokurov durante la cerimonia, arriva in un momento difficile per il cinema, “sotto attacco da una forte pressione commerciale”, ma che resta “un’arte da difendere con forza”. Il regista ha voluto dedicare un pensiero speciale ai suoi colleghi italiani: “Nessuno meglio dei cineasti italiani ha saputo proteggere il cinema come forma d’arte”, ha affermato di fronte a una platea di addetti ai lavori e appassionati.
Premio Tonino Guerra 2025, un tributo alla poesia del cinema
Il Premio Tonino Guerra, nato grazie a Andrea Guerra e al Direttivo del Museo Centro Studi Tonino Guerra e guidato da Laura Delli Colli, ha negli anni premiato figure del calibro di Werner Herzog, Marco Tullio Giordana e la poetessa cilena Carmen Yáñez. Quest’anno è toccato a Sokurov, autore di film come Francofonia (2015), Maria, Elegia Contadina (1988) e Arca russa (2002). La giuria ha motivato così la scelta: “Per aver saputo unire tradizione e modernità, offrendo un’immagine del mondo carica di passione e umanità; per aver creato una visione alta, dove natura e poesia si fondono in un’immagine spirituale che dà vita a un’opera che vive nel profondo della storia e del mito”.
La cerimonia si è svolta nel tardo pomeriggio nella sala principale del Museo Centro Studi Tonino Guerra. Qui Sokurov ha ricevuto il tradizionale anello araldico in oro, simbolo del premio. Un dettaglio che colpisce: l’anello porta l’impronta del vincitore precedente, in questo caso Carmen Yáñez. Un gesto che vuole essere un passaggio di testimone e un segno concreto di continuità tra artisti di generazioni e culture diverse.
“I Luoghi dell’Anima”: il festival che celebra Tonino Guerra
Il premio è anche un’anticipazione della sesta edizione del festival “I Luoghi dell’Anima”, dedicato a Tonino Guerra. Si terrà dal 10 al 14 dicembre 2025, sempre a Santarcangelo di Romagna, con una serata speciale di apertura il 9 dicembre. Gli organizzatori spiegano che il festival vuole essere un momento per riflettere sul legame tra arte, territorio e memoria, temi cari sia a Guerra che a Sokurov.
Durante la serata non sono mancati riferimenti al presente del cinema europeo. Intervistato a margine, Sokurov ha ribadito l’importanza di “difendere la libertà creativa” in un momento in cui le regole del mercato rischiano di soffocare la ricerca artistica. “Il cinema – ha detto – deve restare uno spazio per il pensiero e per le emozioni da condividere”.
Il mondo del cinema applaude Sokurov
La notizia del premio a Sokurov ha raccolto consensi nel panorama del cinema italiano. Marco Tullio Giordana, già premiato in passato, ha commentato: “Sokurov è uno dei pochi registi capaci di restituire al pubblico la profondità della storia e della memoria collettiva”. Laura Delli Colli, presidente del premio, ha aggiunto: “La scelta di quest’anno è perfettamente in linea con lo spirito di Tonino Guerra: premiare chi sa raccontare la complessità dell’animo umano”.
Tra il pubblico c’era un clima di vera partecipazione. Alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna hanno raccontato di seguire Sokurov fin dai suoi primi lavori. “Per noi è un punto di riferimento – ha detto Martina, 23 anni – perché dimostra che il cinema può ancora parlare al cuore delle persone”.
Un filo che lega passato e futuro
Il Premio Tonino Guerra si conferma così come uno degli appuntamenti più importanti per chi crede nel valore culturale e sociale del cinema. L’anello che passa di mano in mano diventa la metafora di un dialogo che non si interrompe mai, tra passato e futuro, tra memoria e innovazione. Proprio su questo filo si muoverà anche il festival che animerà Santarcangelo nelle prossime settimane: un’occasione per riflettere sul ruolo dell’arte in tempi incerti, ma anche per celebrare chi – come Sokurov – continua a difendere il valore più profondo dell’immaginazione.