Napoli, 16 novembre 2025 – Il condono edilizio torna a far discutere in Campania, a pochi giorni dalle elezioni regionali. L’ipotesi, inserita come emendamento nella legge finanziaria, ha scatenato un acceso confronto tra maggioranza e opposizioni, con accuse di “voto di scambio” e tensioni anche tra i partiti alleati al governo. Nel frattempo, Fratelli d’Italia promette: “Se vinciamo, la Campania sarà la prima a recepire le nuove norme”.
Condono edilizio, il fulcro della campagna elettorale
La questione è esplosa nelle ultime settimane, quando è saltata fuori l’idea di riaprire i termini del condono del 2003 con un emendamento alla legge di bilancio. Non è ancora chiaro se la proposta riuscirà a superare i passaggi tecnici e politici necessari per arrivare al voto in Senato. Ma il tema è da tempo nel mirino di Fratelli d’Italia, che aveva già presentato un disegno di legge su questo fronte. Se la manovra non dovesse approvarlo, spiegano fonti parlamentari, il provvedimento potrebbe comunque andare avanti in Parlamento, anche se più lentamente.
Le opposizioni non ci stanno
Le opposizioni hanno risposto duramente. Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Italia Viva accusano il governo di voler “accaparrarsi voti” con un annuncio a pochi giorni dal voto. “È pazzesco”, ha detto Giuseppe Conte, leader dei Cinquestelle, parlando di uno “stacco totale dalla realtà” da parte dei partiti di governo. Roberto Fico, candidato governatore del centrosinistra ed ex presidente della Camera, ha sottolineato che in Campania manca “il diritto alla casa, non certo i condoni”. Per il Pd, si tratta di una “resa alla illegalità”, con i soliti rischi legati all’abusivismo: “Frane e alluvioni mettono sempre in ginocchio le comunità”, ricordano.
Matteo Renzi di Italia Viva ha attaccato duramente la premier: “Tre mesi fa Meloni prometteva 15 miliardi per il piano casa, ora arriva con un condono in Campania proprio la settimana del voto! Non è riformismo, è il governo dei mediocri e del voto di scambio”. Anche Angelo Bonelli di Avs ha criticato il silenzio di Meloni: “Giorgia tace perché quel condono lo vuole eccome: serve alla sua campagna elettorale”.
Divisioni in casa maggioranza
Non solo le opposizioni, anche nella maggioranza si avverte un clima teso. Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, ha espresso dubbi sulla tempistica e invitato alla prudenza: “Meglio valutare caso per caso, senza fare scelte a prescindere”, ha detto ieri da Napoli. Una posizione che mostra le tensioni nel centrodestra, dove Fratelli d’Italia spinge per la sanatoria, mentre altri preferirebbero procedere con più cautela.
Edmondo Cirielli, candidato del centrodestra e volto di Fratelli d’Italia, ha invece ribadito il suo sostegno totale al condono. Ha promesso che, in caso di vittoria, la Campania recepirà subito la nuova norma. Cirielli ha ricordato come la giunta Bassolino “scelse di non accogliere” la sanatoria del 2003, lasciando fuori famiglie che avevano presentato domanda e pagato. “Famiglie che abbiamo sempre difeso e che oggi rischiano di vedere abbattute le loro case”, ha spiegato.
Cosa succede in Parlamento
A livello nazionale, il futuro della norma è ancora incerto. Martedì prossimo la commissione Bilancio del Senato esaminerà le proposte più importanti tra gli emendamenti presentati: solo 414 su quasi seimila saranno “segnalati” per la discussione. Tra questi potrebbe esserci anche il condono edilizio, che dovrà però superare altri passaggi prima di arrivare in Aula.
Intanto si discutono anche altri emendamenti legati all’edilizia: uno prevede controlli a tappeto sugli immobili non registrati da parte dell’Agenzia delle Entrate; un altro alza da 50 a 75 milioni il fondo per demolire opere abusive, gestito da Cassa depositi e prestiti.
Un nodo politico e sociale difficile
Il dibattito sul condono edilizio resta acceso. In Campania il tema è particolarmente delicato: l’abusivismo edilizio è un fenomeno diffuso, spesso legato a situazioni di difficoltà abitativa. Ma, come ricordano ambientalisti e opposizioni, ogni sanatoria rischia di spingere verso nuove irregolarità e mette a rischio la sicurezza del territorio.
Per ora regna l’incertezza. La campagna elettorale va avanti tra promesse e accuse. Solo dopo il voto sapremo se la sanatoria diventerà legge o resterà un annuncio elettorale.