Roma, 15 novembre 2025 – Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso la seduta di oggi in rialzo, salendo a 75,2 punti base rispetto ai 73,1 punti di giovedì. Il dato, rilevato poco dopo le 17:30 sulle principali piattaforme finanziarie, conferma una leggera ma costante tensione sui titoli di Stato italiani. Il rendimento del Btp decennale è salito al 3,47%, da 3,42% della sessione precedente.
Spread Btp-Bund: il rialzo che non passa inosservato
Nel dettaglio, la differenza tra il rendimento del decennale italiano e quello del Bund tedesco – punto di riferimento per la solidità finanziaria in Europa – ha guadagnato oltre due punti base nelle ultime ore di contrattazione. Un movimento che, secondo alcuni operatori sentiti da alanews.it, riflette le incertezze sul quadro economico europeo e le attese per le prossime mosse della Banca Centrale Europea. “Il mercato resta prudente, soprattutto in vista dei dati sull’inflazione e delle decisioni di Francoforte”, spiega un analista di una banca d’investimento milanese.
Rendimento del decennale: segnali da non sottovalutare
Il rendimento del Btp a dieci anni, arrivato oggi al 3,47%, è uno degli indicatori chiave per capire come i mercati valutano il rischio Italia. Anche un piccolo aumento viene letto dagli investitori come un segnale di maggiore selettività nella domanda. “Non è un allarme – precisa un gestore romano – ma un campanello d’allarme che invita alla prudenza”. Nel frattempo, il Bund tedesco si mantiene stabile intorno al 2,72%, consolidando così il divario.
Mercati in attesa, tra incertezze e dichiarazioni
Sullo sfondo pesa l’incertezza sulle prospettive economiche dell’Eurozona. I dati pubblicati ieri da Eurostat parlano di una crescita modesta nel terzo trimestre, mentre l’inflazione resta sopra gli obiettivi della BCE. “Gli investitori stanno rivedendo le loro strategie – racconta un trader della City – soprattutto dopo le ultime parole di Christine Lagarde”. La presidente della Banca Centrale Europea, intervenuta a Francoforte stamattina, ha ribadito l’impegno a mantenere una linea prudente sui tassi d’interesse.
Il debito pubblico italiano sotto la lente
L’andamento dello spread e dei rendimenti dei titoli di Stato ha un impatto diretto sul costo del debito per il Tesoro. Secondo i dati aggiornati a ottobre del Ministero dell’Economia, il fabbisogno lordo per il 2025 supera i 400 miliardi di euro. Ogni variazione dello spread si traduce in maggiori spese per lo Stato. “La situazione è sotto controllo – rassicura una fonte vicina al MEF – ma il monitoraggio è continuo”. In serata, a Via XX Settembre, si è svolta una riunione tecnica per valutare l’effetto delle ultime oscillazioni sulle prossime emissioni.
Cosa aspettarsi dalle prossime settimane
Gli occhi degli operatori sono puntati sulle aste di titoli pubblici in programma a fine mese. L’attenzione resta alta anche sulle mosse della Federal Reserve americana e sulle tensioni geopolitiche che continuano a influenzare i flussi di capitale verso i mercati considerati più sicuri. “Il quadro è fragile – ammette un economista dell’Università Bocconi – e ogni segnale viene amplificato dai mercati”. Per ora, però, non si registrano fughe dai titoli italiani: la domanda resta buona, anche se con margini più stretti rispetto ai mesi scorsi.
In chiusura: uno scenario da tenere d’occhio
In sintesi, la giornata si chiude con uno spread Btp-Bund in lieve aumento e un rendimento del decennale italiano che sfiora di nuovo il 3,5%. Non è un segnale d’allarme immediato, ma richiede attenzione. Gli occhi restano fissi sulle prossime mosse della BCE e sull’andamento dell’economia europea. Solo allora si potrà capire se si tratta di una semplice fluttuazione o dell’inizio di una nuova fase di volatilità per il debito pubblico italiano.