Como, 13 novembre 2025 – Alta tensione nel carcere Bassone di Como. Nel pomeriggio di oggi una rivolta tra i detenuti ha scosso la struttura, con il bilancio di tre agenti della polizia penitenziaria feriti e il possibile sequestro di un collega. A scatenare la protesta, secondo la Uilpa Polizia Penitenziaria, sarebbe stato un tentativo di evasione fallito in un carcere già segnato da sovraffollamento e condizioni difficili.
Rivolta e tentativo di fuga: cosa è successo
Le prime notizie arrivate dal Bassone raccontano di un clima già teso fin dal primo pomeriggio. Intorno alle 15.30, alcuni detenuti hanno cercato di forzare le misure di sicurezza interne, scatenando la reazione immediata degli agenti. Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa, ha raccontato che “un agente si è rifugiato in uno sgabuzzino, circondato da detenuti”, mentre i colleghi tentavano di rimettere ordine nei corridoi.
Tre agenti feriti, uno grave
Il bilancio è di tre poliziotti feriti. Uno di loro ha riportato un trauma toracico ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Gerardo di Monza. Secondo fonti interne, sarebbe rimasto schiacciato tra le sbarre di un cancello durante la rivolta. Gli altri due agenti hanno riportato lesioni meno serie e sono stati ricoverati. Anche tra i detenuti ci sono feriti, ma – dicono dalla questura – nessuno è in pericolo di vita. Tutti gli altri agenti sono al sicuro.
Bassone sotto pressione: il problema del sovraffollamento
Il Bassone non è nuovo a episodi del genere. Situato nella periferia sud di Como, ospita oggi circa 420 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di poco più di 250 posti. I sindacati denunciano da tempo una situazione insostenibile. “Il personale è sotto organico e fa turni massacranti”, ribadisce De Fazio. Solo pochi giorni fa, una delegazione parlamentare aveva visitato la struttura segnalando problemi strutturali e carenze nei servizi sanitari.
Forze dell’ordine in assetto antisommossa
Nel tardo pomeriggio l’area intorno al carcere è stata blindata. Decine di agenti della penitenziaria in assetto antisommossa hanno presidiato il perimetro, supportati da reparti mobili di polizia e carabinieri. Da Milano, Varese e Bergamo sono arrivati rinforzi. Sul posto, sette ambulanze in via precauzionale e una camionetta dei Vigili del fuoco, che ha potuto entrare per verificare eventuali danni o rischi.
Reazioni a caldo: “Serve un intervento serio”
La notizia si è diffusa in fretta tra i familiari dei detenuti e del personale. Alcuni parenti, arrivati davanti al carcere poco dopo le 17, hanno chiesto aggiornamenti sulle condizioni dei loro cari. “Non si può andare avanti così”, ha detto un agente fuori servizio, che ha preferito restare anonimo. “Ogni giorno qui dentro è una sfida”. Anche il sindaco di Como, Mario Landriscina, ha espresso preoccupazione: “Bisogna garantire la sicurezza di operatori e detenuti”.
Indagini aperte, situazione sotto controllo
In serata la direzione del carcere ha comunicato che la situazione è tornata sotto controllo, anche se le indagini sulle cause della rivolta proseguono. La procura di Como ha aperto un fascicolo per chiarire quanto accaduto. Secondo fonti investigative, dietro la protesta potrebbero esserci le tensioni legate alle condizioni di detenzione e alla carenza di personale.
Per ora, l’obiettivo resta garantire la sicurezza di tutti e ripristinare la normalità al Bassone. Ma questo episodio riporta al centro del dibattito le condizioni delle carceri italiane e la necessità, più volte invocata, di interventi concreti per evitare che simili episodi si ripetano.