Udine, 14 novembre 2025 – L’inflazione resta una preoccupazione concreta e giustificata per l’economia italiana. A dirlo è stato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, intervenuto stamattina all’80° anniversario dell’associazione provinciale di Udine. Di fronte a imprenditori, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni, Sangalli ha lanciato un appello chiaro: nella prossima manovra economica servono misure reali per dare una spinta alla crescita e all’occupazione.
Inflazione e manovra: l’allarme di Confcommercio
Nel suo discorso, Sangalli ha ribadito che “l’inflazione è una fonte di preoccupazione legittima e doverosa”. Ha spiegato come i prezzi in aumento stiano erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e mettendo in difficoltà soprattutto le imprese, in particolare quelle del commercio al dettaglio. “Nella manovra – ha detto – bisogna inserire misure che sostengano la crescita economica e l’occupazione del Paese”. Il presidente ha sottolineato il rischio concreto di vedere un settore già provato da anni duri, tra pandemia, caro energia e instabilità geopolitica, indebolirsi ancora di più.
Centri storici in crisi: l’allarme sulla desertificazione commerciale
Un passaggio centrale del suo intervento ha riguardato la desertificazione commerciale nei centri storici e nei paesi di montagna. Sangalli ha definito il fenomeno “un problema grave, che riguarda non solo il commercio ma tutta l’economia e la vita sociale del Paese”. Le saracinesche abbassate in via Mercatovecchio a Udine o nelle piazze dei piccoli comuni friulani sono diventate un simbolo di una crisi che va oltre i numeri. “Salvaguardare il piccolo commercio di vicinato – ha detto – non è una battaglia di retroguardia, ma un impegno urgente e necessario. Ogni negozio che chiude è un pezzo di città che muore. Le strade illuminate e vive, grazie ai negozi, sono strade più sicure, accoglienti e attraenti”.
I dati diffusi da Confcommercio parlano chiaro: negli ultimi dieci anni il Friuli Venezia Giulia ha perso oltre 2.000 esercizi commerciali nei centri urbani. Un trend che preoccupa anche per le conseguenze sulla sicurezza e sulla coesione sociale. “Investire sulla prossimità e sulla varietà di offerte commerciali – ha rimarcato Sangalli – significa difendere la qualità della vita nelle nostre comunità”.
Contratti pirata e dignità del lavoro: la battaglia di Confcommercio
Durante l’evento, Sangalli ha toccato anche il tema dei cosiddetti contratti pirata, ribadendo la necessità di “continuare a combattere” queste pratiche che “fanno male sia alle imprese che ai lavoratori”. La lotta per la legalità e la dignità del lavoro, ha detto il presidente, “è parte fondamentale del nostro impegno”. Le parole di Sangalli sono state accolte con applausi dalla platea.
80 anni di storia raccontati da Da Pozzo
A ripercorrere la storia di Confcommercio Udine è stato Giovanni Da Pozzo, vicepresidente nazionale e presidente provinciale dell’associazione. Da Pozzo ha ricordato come “il commercio sia sempre stato uno scambio di fiducia, la base della rinascita civile del Friuli”. E ha aggiunto: “Ogni impresa libera è un presidio di libertà per tutta la comunità. Ottant’anni di storia ci insegnano che guardare al futuro non significa solo voltarsi indietro, ma custodire le radici per trovare energia nuova”.
Durante la cerimonia sono state premiate nove imprese associate senza interruzioni dal 1945. “Un esempio di fedeltà straordinaria – ha detto Da Pozzo – che dimostra il valore della continuità”. Tra i premiati anche la famiglia Bortolotti, storica bottega di alimentari nel cuore di Udine, che ha ricevuto una targa commemorativa.
Le sfide che aspettano il commercio locale
L’anniversario è stato anche il momento per guardare avanti e riflettere sulle sfide del commercio locale. Tra le priorità indicate da Confcommercio ci sono politiche fiscali più favorevoli per le piccole imprese, investimenti nel digitale e sostegno alla formazione dei giovani. “Solo così – ha concluso Sangalli – potremo garantire un futuro ai nostri centri urbani e alle comunità che li vivono”.
La giornata si è chiusa poco dopo le 13, nella sede storica di via Cavour, con strette di mano e foto ricordo. Un clima sobrio, ma carico di speranze: il commercio friulano guarda avanti, saldo sulle sue radici e consapevole delle sfide che lo attendono.