Roma, 13 novembre 2025 – Un incidente insolito ha sconvolto la mattinata di ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’assessore sardo all’Industria, Emanuele Cani, è scivolato mentre scendeva la scalinata di Palazzo Piacentini e ha finito per sbattere contro la celebre vetrata “La carta del lavoro” di Mario Sironi. È successo intorno alle 11.30 e ha provocato la rottura del pannello più basso dell’opera, realizzata nel 1932 e considerata un capolavoro dell’arte monumentale italiana. Fortunatamente, Cani ha riportato solo qualche graffio, ma il danno al patrimonio artistico ha subito acceso reazioni e richieste di intervento.
Scivola e rompe la vetrata: i dettagli dell’incidente
A raccontare cosa è successo è stato lo stesso Emanuele Cani. “Sono scivolato sulle scale, sono caduto e ho urtato una parte della vetrata, che si è frantumata”, ha detto in una telefonata all’Adnkronos nel primo pomeriggio. Visibilmente scosso, ha aggiunto: “Sto bene, solo qualche contusione, niente di grave. Mi dispiace molto per il danno”.
Sul posto sono arrivati subito gli addetti alla sicurezza e il personale del ministero. Hanno chiuso l’area e iniziato a controllare la stabilità della vetrata. “Abbiamo sentito un botto secco, poi i vetri cadere a terra. Per fortuna nessuno si è fatto male”, ha raccontato una funzionaria dell’ufficio protocollo, ancora incredula per quanto accaduto.
Un gioiello dell’arte italiana messo a rischio
“La carta del lavoro” si trova proprio al centro dell’atrio di Palazzo Piacentini, storico edificio in via Veneto che ospita il ministero. L’opera di Mario Sironi, del 1932, è tra le vetrate artistiche più importanti del Novecento italiano. Dieci anni fa, nel 2015, era stata restaurata in occasione di una mostra dedicata a Sironi al Vittoriano. Il restauro era stato curato dalla Soprintendenza speciale per il Patrimonio storico-artistico di Roma insieme al Mise e ad altri enti.
“Questa è una delle opere più importanti di mio nonno”, ricorda Giorgio Enea Sironi, nipote dell’artista e curatore dell’archivio Sironi. Contattato da alanews.it, ha voluto esprimere solidarietà all’assessore: “Auguro a Cani una pronta guarigione. Spero che si intervenga in fretta per il restauro. La vetrata non è solo un simbolo per la nostra famiglia, ma per tutto il patrimonio artistico nazionale”.
Sopralluoghi e tempi incerti per il restauro
Dopo l’incidente, la direzione generale del ministero ha chiesto un sopralluogo urgente ai tecnici della Soprintendenza. Dai primi accertamenti, il danno riguarda il pannello inferiore della vetrata, che dovrà essere rimosso e restaurato con cura. I tempi per il lavoro non sono ancora chiari. “Serve una valutazione approfondita – spiegano fonti del ministero – perché l’opera è complessa, sia sotto il profilo artistico sia strutturale”.
Intanto, l’area resterà transennata per motivi di sicurezza. Il personale addetto sta raccogliendo i frammenti di vetro, nella speranza di poter recuperare il più possibile dei materiali originali. “Non è la prima volta che interveniamo su opere danneggiate da incidenti”, spiega un restauratore della Soprintendenza. “Ma ogni intervento è diverso. Qui ci vorrà tempo e attenzione”.
Un incidente che riapre il tema della tutela delle opere pubbliche
Questo episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle opere d’arte custodite negli edifici pubblici. Palazzo Piacentini ospita molti capolavori del Novecento italiano, spesso visibili in aree aperte o di passaggio. “Bisogna sempre trovare un equilibrio tra sicurezza e accessibilità”, osserva un funzionario del ministero. Solo dieci anni fa, il restauro della vetrata aveva richiesto mesi di lavoro e fondi pubblici.
Per ora, all’assessore Cani restano qualche livido e un po’ di imbarazzo. Ma la priorità è il recupero della vetrata di Sironi, un tesoro che – come ricordano chi ci lavora ogni giorno – “non appartiene solo a noi, ma a tutti”.