Bergamo, 10 novembre 2025 – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto oggi in collegamento dal Festival dei Territori Industriali di Bergamo, rispondendo alle critiche arrivate da Corte dei conti, Istat e Bankitalia sulla recente manovra economica. Giorgetti ha difeso le scelte del governo, mettendo in chiaro che l’obiettivo era sostenere chi ha un reddito medio, non le fasce più ricche. “Quando abbiamo cercato di aiutare non i ricchi ma chi guadagna cifre ragionevoli, siamo stati massacrati da chi ha la possibilità di massacrare”, ha detto con tono deciso, senza nascondere una punta di amarezza.
Giorgetti contro le critiche: “Abbiamo puntato sui redditi medi”
Il dibattito sulla manovra finanziaria si è acceso dopo le audizioni delle principali istituzioni di controllo e statistica. Corte dei conti, Istat e Bankitalia hanno sollevato dubbi su alcune misure, che a loro avviso potrebbero non essere abbastanza mirate o favorire chi già gode di tutele. Giorgetti però ha ribadito la linea del governo: “Non ci preoccupiamo, perché siamo convinti di aver fatto la cosa giusta. Un’analisi tranquilla e oggettiva della manovra porta a risultati molto diversi”, ha spiegato.
Il ministro ha poi voluto chiarire cosa si intende per “ricco” nel dibattito pubblico. “Bisogna capire cosa si intende per ricco: se uno che guadagna 45mila euro lordi, quindi circa 2mila euro netti al mese, è ricco, allora vuol dire che hanno una concezione della vita un po’…”, ha detto lasciando intuire che la soglia usata in certe analisi non rispecchia la realtà di molte famiglie italiane.
Redditi medi sotto i riflettori
Il tema dei redditi medi torna spesso nella discussione politica. I dati Istat mostrano che in Italia il reddito medio lordo si aggira intorno ai 30mila euro annui, e solo pochi superano i 40mila. Secondo il governo, la manovra ha cercato di indirizzare le risorse proprio verso questa fetta di popolazione, spesso dimenticata sia dai sostegni per i più poveri sia dalle agevolazioni per i redditi più alti.
Le critiche principali, soprattutto quelle della Corte dei conti, riguardano la sostenibilità delle coperture e l’effettiva efficacia delle misure. Dal Ministero dell’Economia, però, filtra la convinzione che il pacchetto sia stato costruito pensando alle esigenze concrete del Paese. “Abbiamo fatto scelte difficili”, confida una fonte vicina al ministro, “ma era indispensabile intervenire su chi rischiava di restare schiacciato tra inflazione e stagnazione salariale”.
Reazioni e clima infuocato
Le parole di Giorgetti hanno subito scatenato reazioni. I sindacati hanno chiesto più attenzione per i lavoratori a basso reddito, mentre alcune associazioni datoriali hanno apprezzato l’idea di sostenere la classe media. In Parlamento, il dibattito resta acceso: l’opposizione spinge per una revisione delle priorità, la maggioranza invece difende compatta la linea del governo.
A Bergamo, il pubblico del Festival dei Territori Industriali ha seguito con interesse l’intervento del ministro. Tra gli imprenditori presenti, c’è chi ha lodato la chiarezza di Giorgetti, ma anche chi ha manifestato dubbi sull’effettiva portata degli interventi previsti dalla manovra.
Che cosa ci aspetta nei prossimi mesi
Nei prossimi giorni la manovra sarà esaminata più a fondo nelle commissioni parlamentari. Il governo punta a farla approvare entro dicembre, tenendo conto anche delle scadenze europee. Resta da vedere se le modifiche chieste dagli enti di controllo troveranno spazio nella versione finale.
Intanto, Giorgetti ha ribadito la volontà di mantenere un dialogo aperto con tutte le parti sociali. “Siamo pronti ad ascoltare osservazioni costruttive”, ha detto. Ma la linea è chiara: “Aiutare chi rischia davvero di restare indietro”. Un equilibrio delicato, in un autunno che si annuncia pieno di scontri e confronti sul fronte economico.