New York, 9 novembre 2025 – Sotheby’s ha aperto oggi il suo nuovo quartier generale su Madison Avenue, proprio nel cuore del Museum Mile a Manhattan. E lo ha fatto con un gesto inedito: ingresso gratuito per tutti. Una scelta che rompe con la tradizione dei grandi musei newyorkesi, dal Guggenheim alla Frick Collection, dove il biglietto può superare i trenta dollari. La storica casa d’aste, fondata nel 1744, ha investito 100 milioni di dollari per comprare l’ex sede del Whitney Museum of American Art, un edificio iconico progettato da Marcel Breuer negli anni Sessanta, ora completamente rinnovato dallo studio svizzero Herzog & de Meuron.
Un nuovo spazio d’arte aperto a tutti
“Vogliamo rendere l’arte e il lusso più alla portata di tutti, far sì che più persone possano vedere, scoprire, imparare e magari anche possedere qualcosa”, ha detto il CEO di Sotheby’s, Charles Stewart, durante la presentazione alla stampa. Il nuovo spazio, che non chiederà mai un biglietto d’ingresso, ospita in questi giorni alcune delle opere più attese della stagione: tre dipinti di Gustav Klimt dalla collezione Leonard Lauder e una natura morta di Vincent van Gogh proveniente dalla raccolta di Cindy e Jay Pritzker. Questi capolavori saranno visibili fino al 18 novembre, quando saranno messi all’asta per la prima volta.
L’iniziativa arriva in un momento particolare per New York, città che – come ha ricordato Stewart – “vive una profonda contraddizione”. Da un lato, la recente elezione del sindaco socialista Zorhan Mamdani, con la promessa di una metropoli più inclusiva; dall’altro, la presenza record di 123 miliardari residenti. Tra loro, il finanziere e proprietario dei Mets Steve Cohen, che proprio il 18 novembre metterà all’asta un’opera fuori dal comune: il celebre water in oro massiccio da 18 carati realizzato da Maurizio Cattelan nel 2016, intitolato “America”, valutato almeno 10 milioni di dollari.
Tra passato e futuro: il restauro dell’icona brutalista
L’edificio di Marcel Breuer è uno dei pochi esempi di brutalismo post-moderno a New York. “Questo edificio è sopravvissuto come un punto di riferimento, mantenendo intatta la sua forza e la capacità di ispirare”, ha raccontato l’architetto Jacques Herzog, a capo del restauro. L’intervento ha cercato un equilibrio tra conservare e cambiare: gli spazi espositivi sono stati ampliati, le 364 lampadine originali della lobby sono state sostituite con luci LED bianche – come voleva Breuer – e una loggia con vetri oscurati è stata creata per permettere ai clienti più riservati di seguire le aste senza essere visti.
Le famose finestre trapezoidali in cemento, da cui l’arte dialoga con la città, sono rimaste intatte. L’unica modifica importante è un grande ascensore di servizio sul lato nord, necessario per spostare le opere e per raggiungere rapidamente la “skybox”, lo spazio dedicato a eventi privati e visite esclusive.
Un museo che cambia con le stagioni
Il nuovo quartier generale di Sotheby’s vuole essere un “museo effimero”, che cambia volto a ogni stagione d’asta. Le mostre temporanee permetteranno al pubblico di vedere opere che, spesso, dopo la vendita finiranno in collezioni private, lontane dagli occhi di tutti. “Ogni intervento è stato una ricerca per trovare il giusto equilibrio tra passato e futuro”, ha spiegato Herzog, sottolineando come il progetto rispetti l’identità originale dell’edificio ma lo adatti alle esigenze mutevoli del mercato dell’arte contemporanea.
L’ingresso gratuito risponde anche alla richiesta di più accessibilità culturale in una città dove il costo della vita – e della cultura – continua a salire. Per molti newyorkesi e turisti, sarà un’occasione unica per vedere capolavori che altrimenti resterebbero nascosti o riservati a pochi.
Sotheby’s, un simbolo della nuova New York
La decisione di Sotheby’s di aprire senza biglietto si inserisce nel dibattito sulla democratizzazione dell’arte e sul ruolo delle grandi istituzioni culturali oggi. In una Manhattan che cambia, tra nuove politiche sociali e la presenza costante della grande finanza, il nuovo quartier generale della casa d’aste punta a diventare non solo uno spazio per esporre, ma anche un luogo di incontro tra mondi diversi. Un segno concreto delle contraddizioni e della complessità della città che non dorme mai.