Bologna, 9 novembre 2025 – Dal 10 al 16 novembre, il Cinema Modernissimo di Bologna ospiterà la trentunesima edizione di Visioni Italiane, il festival dedicato ai nuovi autori del cinema italiano. Organizzato dalla Cineteca di Bologna con il sostegno del Comune, del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e dell’Emilia-Romagna Film Commission, l’evento si conferma uno degli appuntamenti più importanti per chi vuole scoprire un cinema fresco e fuori dal coro.
Premi che danno spazio ai giovani
Tra le novità più attese di quest’anno ci sono i Premi Pelliconi: oltre al tradizionale riconoscimento da 10.000 euro al Miglior film, ne saranno assegnati altri due dello stesso valore, dedicati alla Miglior commedia e alla Miglior animazione. A finanziare questi premi è l’azienda bolognese Pelliconi, che ha deciso di puntare sulle nuove leve di registi e animatori. Confermato anche il Premio Truffelli da 10.000 euro per il Miglior documentario, mentre il Premio Giovanni Bergonzoni darà 3.000 euro al Miglior regista. Due premi da 1.000 euro ciascuno andranno a film che affrontano temi ambientali, nelle sezioni “Visioni Ambientali” e “Visioni Acquatiche”.
“I film in concorso raccontano storie più umane, meno isolate, in un mondo sempre più frammentato”, ha detto Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, durante la presentazione alla stampa. Anna Di Martino, direttrice del festival, ha aggiunto che Visioni Italiane è “un’oasi di resistenza culturale, un segno di fiducia nel cinema come mezzo per raccontare ciò che spesso resta invisibile e per creare legami”.
Anteprime, ospiti e restauri da non perdere
Il programma è fitto di appuntamenti interessanti. Tra le anteprime spicca il cortometraggio “L’ascolto” del regista bolognese Giorgio Diritti, un omaggio ai bambini e alle loro storie spesso dimenticate. Atteso anche Vincenzo Alfieri con “40 secondi”, che ripercorre la tragica morte di Willy Monteiro Duarte a Colleferro nel 2020. Francesca Comencini presenta “La diaspora delle vele”, girato a Scampia, mentre Sergio Rubini sarà in sala con il restauro del suo film d’esordio “La stazione”, uscito nel 1990.
Non mancheranno gli omaggi: spicca quello per i vent’anni della casa di produzione Mammut Film, con la proiezione del documentario che Edoardo Gabbriellini ha dedicato al coreografo Lindsey Kemp. In programma anche incontri su critica e scrittura cinematografica, pensati per mettere in contatto professionisti e giovani autori.
Uno sguardo verso il futuro del cinema
Visioni Italiane resta una vetrina importante per le opere prime, spesso escluse dai circuiti tradizionali di distribuzione. Il festival non regala solo premi in denaro, ma offre anche visibilità e occasioni di confronto con produttori, distributori e pubblico. “Per molti registi – racconta un partecipante delle scorse edizioni – questo festival è stato il primo vero trampolino di lancio”.
Nella manifestazione trova spazio anche il Premio Luca De Nigris, dedicato ai giovani autori emergenti. Le proiezioni si terranno ogni giorno dalle 16:00 nelle sale del Modernissimo, con biglietti disponibili sia online che in biglietteria.
Bologna, cuore pulsante del cinema italiano nuovo
Nel centro della città, tra via Rizzoli e piazza Maggiore, Visioni Italiane si sente anche fuori dalle sale. Nei bar vicini si tengono incontri informali, studenti di cinema discutono davanti all’ingresso, registi si fermano a rispondere alle domande dei curiosi. Un’atmosfera viva che conferma Bologna come punto di riferimento per chi ama il cinema italiano più autentico e sperimentale.
Il festival chiuderà sabato 16 novembre con la cerimonia di premiazione. Solo allora si conosceranno i nomi dei vincitori, ma già da ora Visioni Italiane si prepara a raccontare – ancora una volta – storie e volti del nuovo cinema italiano.