Firenze, 9 novembre 2025 – Un docufilm su Sandro Pertini, il settimo presidente della Repubblica italiana, ha fatto il suo debutto nazionale al Festival dei Popoli. Si intitola “Il Settimo Presidente” ed è firmato da Daniele Ceccarini e Mario Molinari. La proiezione si è tenuta nel pomeriggio al cinema La Compagnia, nel cuore di Firenze, davanti a una platea fatta di studenti, storici e cittadini comuni. Un evento molto atteso, con tanti ospiti e una tavola rotonda a chiudere la giornata.
Sandro Pertini raccontato da più voci
Il docufilm prova a far emergere la figura di Sandro Pertini attraverso un intreccio di testimonianze dirette, materiali d’archivio e musiche originali di Nicola Piovani. Tra gli intervistati ci sono nomi noti della politica e della cultura italiana: Giuliano Amato, Fausto Bertinotti, Emma Bonino, Ferruccio De Bortoli, Romano Prodi, Walter Veltroni e persino l’ex portiere della Nazionale Dino Zoff. Ognuno ha condiviso un ricordo o una riflessione sul ruolo che Pertini ha avuto nella storia del Paese.
“Non volevamo un ritratto a senso unico, ma un’immagine vera, umana e politica”, hanno spiegato i registi Ceccarini e Molinari durante il dibattito, moderato da Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli. Accanto a loro, lo storico Stefano Caretti ha messo in evidenza come “la forza di Pertini stesse nella coerenza tra ciò che diceva e ciò che faceva”.
Dalla Resistenza ai momenti più difficili della Repubblica
Il film ripercorre i momenti chiave della vita di Pertini: dalla sua formazione socialista alla militanza partigiana, passando per la prigionia sotto il fascismo e l’impegno nelle istituzioni repubblicane. Un percorso fatto di scelte decise, spesso controcorrente. “Era un uomo che non temeva di mettersi in gioco”, ha ricordato Romano Prodi davanti alle telecamere. “La sua voce era quella di chi non si arrende mai”.
Particolare attenzione è dedicata agli anni della presidenza, dal 1978 al 1985, un periodo segnato dal terrorismo e dalle tensioni sociali. In quei momenti, secondo Ferruccio De Bortoli, “Pertini parlava al Paese con parole semplici ma forti, ridando fiducia agli italiani”. Il documentario mostra immagini inedite dei suoi viaggi ufficiali, delle visite nelle carceri e degli incontri con i giovani.
Un presidente vicino alla gente
Non solo uomo delle istituzioni: il docufilm sottolinea la capacità di Pertini di rappresentare i sentimenti del popolo. Dino Zoff, intervistato sul celebre abbraccio dopo la vittoria ai Mondiali del 1982, ha raccontato: “Era felice come un tifoso qualunque. In quel momento non c’era distanza tra il presidente e la gente”. Un’immagine che è rimasta nel cuore di tutti, simbolo di un modo diverso di vivere la politica.
Emma Bonino ha invece messo in luce il suo impegno per i diritti umani e la pace: “Pertini non smise mai di ricordare il valore della libertà e dell’antifascismo. Era un esempio per tutti noi”. Anche Walter Veltroni ha parlato di “una persona che sapeva ascoltare”, capace di dialogare con studenti e operai senza mai cadere nella retorica.
Memoria e attualità in un solo film
Il manifesto del film porta la firma dell’animatore Gianluigi Toccafondo, che ha scelto colori vivaci e linee essenziali per restituire l’energia del personaggio. “Abbiamo voluto mostrare Pertini in tutte le sue sfaccettature”, hanno ribadito i registi in una nota. “Non solo il presidente più amato dagli italiani, ma anche il combattente, il detenuto politico, il resistente. Un uomo di Stato e di grande onestà morale”.
La proiezione fiorentina ha emozionato chi c’era. Alcuni spettatori, usciti dal cinema, hanno confidato: “Oggi ci vorrebbe qualcuno con quella passione civile”. Il dibattito che è seguito ha confermato quanto il messaggio di Pertini resti attuale: democrazia, giustizia sociale, rispetto delle istituzioni. Temi che, a decenni di distanza, continuano a far riflettere il Paese.
“Il Settimo Presidente” arriverà presto in altre città italiane. Un’occasione per riscoprire una figura che ha segnato la storia della Repubblica e che, come ricordano i protagonisti, resta un punto di riferimento per chi crede nei valori della Costituzione.