Home News Hamas annuncia: il corpo di Hadar Goldin sarà restituito alle 14
News

Hamas annuncia: il corpo di Hadar Goldin sarà restituito alle 14

Share
Hamas annuncia: il corpo di Hadar Goldin sarà restituito alle 14
Hamas annuncia: il corpo di Hadar Goldin sarà restituito alle 14
Share

Tel Aviv, 9 novembre 2025 – L’ala militare di Hamas ha annunciato che oggi sarà restituito a Israele il corpo del tenente Hadar Goldin, ucciso durante la guerra a Gaza nel 2014. L’arrivo è previsto per le 14 ora locale (le 13 in Italia). La notizia, arrivata nelle prime ore della mattina sui principali media israeliani, chiude un capitolo lungo oltre undici anni, segnando un momento delicato in un rapporto già molto teso tra le due parti.

Hadar Goldin torna a casa dopo undici anni

Hadar Goldin aveva 23 anni ed era tenente nella brigata Givati dell’esercito israeliano. Morì il primo agosto 2014, durante l’operazione “Margine Protettivo” a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo le ricostruzioni di allora, il suo corpo fu portato via da miliziani di Hamas in un tunnel subito dopo uno scontro a fuoco. Da quel giorno, i suoi genitori, Simcha e Leah Goldin, non hanno mai smesso di chiedere che i resti tornassero in patria. “Non abbiamo mai perso la speranza”, ha detto la madre in una delle tante interviste rilasciate in questi anni.

Il ritorno legato ai tunnel di Rafah

La restituzione della salma non arriva per caso. Fonti vicine ai colloqui raccontano che la consegna è parte di un accordo tra Hamas e Israele. Al centro della trattativa c’è il destino di circa 150 miliziani di Hamas bloccati nei tunnel sotto Rafah, zona oggi controllata dall’esercito israeliano. L’intesa prevede che i combattenti vengano spostati in un’area della Striscia di Gaza non sorvegliata dall’IDF, in cambio della salma di Goldin. Non ci sono conferme ufficiali da Gerusalemme, ma fonti militari hanno fatto capire che “la priorità resta recuperare i dispersi”.

Reazioni a caldo e riflessi politici

La notizia ha subito fatto parlare sia in Israele che nei Territori palestinesi. A Tel Aviv, la famiglia Goldin ha accolto l’annuncio con prudenza: “Aspettiamo che si chiuda davvero”, ha detto il padre Simcha davanti alle telecamere di Channel 12. In città, passanti si sono fermati davanti ai maxischermi per seguire gli aggiornamenti in diretta. Sul fronte politico, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha definito l’evento un “passo importante”, ma ha subito precisato che “la sicurezza dei nostri soldati rimane la priorità”. Hamas, invece, non ha rilasciato altre dichiarazioni oltre al comunicato diffuso nella notte.

Una lunga storia di scambi e trattative

La vicenda di Hadar Goldin si inserisce in un quadro già noto di negoziati tra Israele e Hamas su prigionieri e resti. Nel 2011, il caso di Gilad Shalit – soldato israeliano liberato dopo cinque anni in cambio di oltre mille detenuti palestinesi – aveva già acceso un dibattito acceso nel paese. Da allora, ogni scambio di ostaggi o corpi è seguito con grande attenzione. “È un tema che riguarda tutti noi”, ha spiegato ieri sera un ex ufficiale dell’IDF durante un’intervista alla radio pubblica.

La situazione a Rafah resta critica

Rafah è ancora una zona calda. L’esercito israeliano controlla vaste aree della città e soprattutto i tunnel sotterranei, fondamentali per i movimenti di Hamas. Secondo l’ONU, negli ultimi mesi più di 30mila civili sono stati costretti a lasciare le loro case nel sud della Striscia. Le operazioni militari continuano, tra raid mirati e tentativi di mediazione internazionale. In questo contesto, il ritorno del corpo di Goldin ha un valore simbolico, ma anche pratico: potrebbe essere il primo passo verso una possibile distensione, o al contrario, riaccendere le tensioni.

L’attesa e cosa potrebbe succedere

L’appuntamento è per le 14 ora locale. A Gerusalemme, le autorità hanno aumentato la sicurezza attorno ai valichi con Gaza. Anche fonti europee seguono da vicino la situazione. “Ogni gesto umanitario può aprire nuove strade”, ha detto a caldo un funzionario dell’UE. Resta da vedere se l’accordo reggerà e se la consegna del corpo sarà davvero l’inizio di una fase più tranquilla tra Israele e Hamas. Per ora, la famiglia Goldin aspetta in silenzio – come tante altre famiglie segnate da questo conflitto – che la promessa venga mantenuta.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.