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Giuli svela 100 milioni di euro di fondi cinema dimenticati: una nuova opportunità per l’industria cinematografica

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Giuli svela 100 milioni di euro di fondi cinema dimenticati: una nuova opportunità per l'industria cinematografica
Giuli svela 100 milioni di euro di fondi cinema dimenticati: una nuova opportunità per l'industria cinematografica
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Roma, 9 novembre 2025 – Il Ministero della Cultura ha reso noto oggi, con un comunicato ufficiale, la firma di un decreto interministeriale che mette a disposizione oltre 100 milioni di euro per il fondo cinema e audiovisivo. L’annuncio, firmato dal ministro Alessandro Giuli, arriva in un momento difficile, segnato da tagli alla spesa pubblica e da un’attenzione crescente alla trasparenza nel settore.

Più di 100 milioni per il cinema: soldi fermi dal 2022

Il ministro Giuli ha spiegato che i fondi appena stanziati derivano da risorse inutilizzate dal 2022. Una parte resterà a disposizione anche per il 2026, mentre la maggior parte sarà subito destinata a rifinanziare il fondo. “È un gesto di responsabilità collettiva”, ha detto Giuli, precisando che il decreto attende la firma finale del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

La decisione arriva dopo mesi di confronto tra istituzioni e operatori del settore, in un clima complicato dai “tagli necessari e consistenti previsti dalla legge di bilancio”, come ha ricordato lo stesso ministro. Nonostante le difficoltà, il governo conferma la fiducia nel comparto cinematografico.

Tax credit, trasparenza e stop agli abusi

Negli ultimi mesi il Ministero della Cultura ha lavorato per rendere più chiare e rigide le regole per accedere al Tax credit per il cinema. Giuli ha parlato di una pulizia “dalle zone d’ombra e di arbitrio” che avevano permesso a “pochi senza scrupoli” di arricchirsi a discapito di tanti lavoratori. Il riferimento è alle inchieste che hanno coinvolto alcune società di produzione, accusate di gonfiare i costi per ottenere più benefici fiscali.

“Abbiamo chiuso le porte alle aree grigie”, ha spiegato il ministro, “per restituire dignità e sicurezza a maestranze, produttori, tecnici, sceneggiatori e registi”. Il nuovo sistema vuole assicurare che i soldi pubblici vadano davvero a sostenere la produzione e la distribuzione, senza sprechi né favoritismi.

Un segnale forte alla filiera: soldi e fiducia

Rifinanziare il fondo è un segnale concreto per tutta la catena del valore cinematografico. Dalle maestranze ai produttori, passando per tecnici, sceneggiatori e registi: tutti potranno contare su risorse sicure nei prossimi mesi. “Il Ministero sostiene la filiera confermando risorse e fiducia”, ha ribadito Giuli nella nota diffusa stamattina.

Fonti vicine al dicastero parlano di una possibile ripresa di diversi progetti bloccati da tempo per l’incertezza sui finanziamenti. In particolare, si guarda con attenzione alle produzioni indipendenti e alle opere prime, spesso penalizzate dai ritardi nei pagamenti.

Codice dello spettacolo e nuovi fondi in arrivo

Il decreto si inserisce nella riforma più ampia del Codice dello spettacolo, su cui il Ministero sta lavorando da mesi insieme alle associazioni di categoria. L’obiettivo è semplificare le procedure burocratiche e garantire più tutele ai lavoratori del settore.

Giuli ha annunciato anche “altri finanziamenti straordinari” per la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali. “Mai come ora questi temi sono al centro della nostra attenzione”, ha detto il ministro, lasciando intendere che a breve potrebbero arrivare nuove misure a sostegno del patrimonio artistico nazionale.

Reazioni dal settore: tra speranza e prudenza

Nel mondo del cinema italiano la notizia è stata accolta con una certa prudenza. Alcuni produttori si dicono soddisfatti per lo sblocco dei fondi, ma chiedono tempi certi per l’erogazione. “Bene il rifinanziamento, ora servono garanzie sui tempi”, ha commentato un rappresentante dell’Anica, l’associazione nazionale industrie cinematografiche.

Anche tra tecnici e maestranze si respira un clima di attesa. “Speriamo che questa volta i soldi arrivino davvero a chi lavora sui set”, ha raccontato un operatore romano davanti agli studi di Cinecittà, subito dopo l’annuncio.

Il decreto dovrà ancora essere controfirmato dal Mef prima di entrare in vigore. Solo allora si potrà capire l’impatto reale di questa misura sull’industria cinematografica italiana.

Written by
Sara Lucchetta

Sono una giornalista appassionata di Università, ricerca e tutto ciò che ruota attorno al mondo dello studio. La mia missione su smetteredilavorare.it è quella di esplorare e raccontare le sfide e le opportunità che gli studenti e i ricercatori affrontano ogni giorno. Credo fermamente nel potere della conoscenza e nel valore dell'istruzione come strumento di cambiamento. Oltre a dedicarmi alla mia passione per l'istruzione, mi piace anche tuffarmi nel mondo dello spettacolo e del cinema. Scrivere di film e eventi culturali mi permette di esprimere la mia creatività e di esplorare le diverse sfaccettature della vita. Quando non sono impegnata a scrivere, mi trovate spesso a cercare nuovi film da vedere o a discutere di tendenze culturali con amici e colleghi. La mia curiosità mi guida in ogni racconto e spero che le mie parole possano ispirare e informare chi legge.

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