Milano, 9 novembre 2025 – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha rilanciato il tema degli iperammortamenti e superammortamenti durante un’intervista video al Festival “Bergamo Città d’impresa”. Ha messo in chiaro la necessità di un intervento urgente in Parlamento sulla manovra economica. «Uno degli interventi che mi auguro si possa fare», ha detto Giorgetti, «è proprio quello sugli iperammortamenti e superammortamenti, perché sono strumenti che danno un impulso quasi automatico a rinnovare, investire e migliorare».
Iperammortamenti e superammortamenti: il cuore della manovra
Negli ultimi giorni si è acceso il dibattito sulla manovra finanziaria, con particolare attenzione agli strumenti che possono spingere gli investimenti privati. Gli iperammortamenti e i superammortamenti – già noti alle imprese italiane – permettono di dedurre dal reddito imponibile una quota più alta rispetto al costo reale dei beni strumentali comprati. In parole semplici, sono incentivi fiscali pensati per spingere il rinnovo dei macchinari e l’adozione di nuove tecnologie.
Giorgetti ha spiegato che rendere queste misure pluriennali sarebbe molto utile, perché darebbe agli investitori una certezza nel tempo, permettendo di programmare gli investimenti con più tranquillità. Un passaggio che fotografa bene l’attesa degli imprenditori, soprattutto quelli del Nord, dove la voglia di innovare c’è, ma spesso si frena davanti all’incertezza delle regole.
Il governo apre al confronto, le imprese spingono
Il ministro ha ribadito che il governo «cercherà sicuramente una soluzione», lasciando intendere che la questione sarà discussa durante l’iter parlamentare della legge di bilancio. Fonti vicine al Ministero raccontano che la discussione è ancora in corso: da una parte c’è la necessità di sostenere le imprese, dall’altra i limiti di bilancio imposti dall’Europa.
Le associazioni di categoria, da Confindustria a Confartigianato, hanno già alzato la voce. «Serve stabilità nelle regole», ha detto nei giorni scorsi il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, «altrimenti le aziende non riescono a pianificare gli investimenti». Lo stesso messaggio arriva da molti imprenditori a Bergamo. «Senza certezze sugli incentivi, si rischia di rimandare tutto», ha confessato un manager del settore meccanico.
Gli effetti sugli investimenti e le filiere
Negli ultimi anni, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, gli iperammortamenti hanno sostenuto una crescita degli investimenti in beni strumentali del 7% all’anno tra il 2017 e il 2019. Poi, con la pandemia, tutto si è fermato e la ripresa è stata lenta. Però, molti esperti credono che una proroga più stabile degli incentivi potrebbe far ripartire la domanda interna e aiutare le filiere produttive a modernizzarsi.
«Gli incentivi funzionano solo se sono prevedibili», spiega un consulente fiscale di Milano, «altrimenti restano episodi isolati che non cambiano davvero le strategie delle aziende». Il rischio, avvertono diversi analisti, è che le imprese italiane perdano terreno rispetto ai concorrenti europei, soprattutto in settori chiave come l’automazione industriale e la digitalizzazione.
Legge di bilancio: la sfida tra risorse e priorità
Il cammino parlamentare della legge di bilancio si preannuncia difficile. Le risorse non sono tante – lo ha ricordato lo stesso Giorgetti – e le priorità sono tante: dal taglio del cuneo fiscale a interventi su pensioni e sanità. Ma la pressione delle imprese sugli iperammortamenti resta alta.
«Cercheremo di trovare una soluzione», ha ribadito il ministro a Bergamo. Un impegno che lascia aperta la porta a cambiamenti durante l’esame in Parlamento. Solo allora si capirà se la misura potrà davvero diventare pluriennale, come chiedono le aziende.
Nel frattempo, tra le imprese cresce l’attesa. E anche un po’ di ansia: «Abbiamo bisogno di capire su cosa possiamo contare nei prossimi anni», ha ammesso un imprenditore lombardo alla fine dell’incontro. Per ora, tutto resta in bilico, in attesa delle decisioni del Parlamento nelle prossime settimane.