Roma, 9 novembre 2025 – Robert De Niro, attore e produttore americano, ha scelto Roma per lanciare un messaggio forte, tra politica e ricordi personali, in una giornata fitta di appuntamenti ufficiali e momenti pubblici. Oggi, al cinema Fiamma, De Niro ha parlato dell’elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York, sperando che questo cambiamento possa davvero segnare una svolta per gli Stati Uniti.
De Niro e la politica americana: parole senza filtri
“Le persone stanno cominciando a capire, io continuo a dire speriamo, speriamo, speriamo… Speriamo che succeda qualcosa, speriamo che qualcosa cambi, speriamo che alla fine lo fermino”, ha detto De Niro davanti a giornalisti e ospiti. Il riferimento è chiaro: l’ex presidente Donald Trump. “Lui è sempre riuscito a scappare dalle condanne. Ma con l’elezione di Zohran Mamdani a New York, credo sia arrivato il momento di riprenderci il nostro Paese”.
L’attore newyorkese non ha nascosto il disagio per la situazione politica degli Stati Uniti. “Dobbiamo liberarci di questo orribile, mostruoso presidente. Come americano, mi vergogno di essere rappresentato da una figura così”, ha detto con franchezza. Ma subito ha guardato avanti: “Mamdani è giovane, pieno di energie, e spero riesca a realizzare i suoi progetti. Ha sfidato quasi direttamente il presidente, dicendo: ‘Ok, vieni, siamo pronti, ti aspettiamo’”.
Riconoscimento speciale al Campidoglio
La giornata di De Niro a Roma è cominciata con la consegna della Lupa Capitolina, un premio che il sindaco Roberto Gualtieri gli ha dato in una cerimonia riservata. “Roma è un’opera d’arte vivente. Ogni strada, ogni pietra, ogni piatto racconta una storia”, ha detto De Niro ricevendo la statuetta simbolo della città. “Essere riconosciuto qui, in un posto che ha dato tanto alla cultura, al cinema, alla bellezza, è emozionante. La mia famiglia viene dall’Italia, per me ha un valore profondo”.
Durante la cerimonia ha ricordato anche il legame tra il cinema americano e Roma: “Molti film americani sono stati girati qui, con grandi registi. Roma era un po’ la Hollywood sul Tevere e se lo meritava davvero”. Un legame speciale che ha esteso anche a Venezia, altra tappa importante della sua carriera.
Il primo Nobu Hotel italiano apre a via Veneto
Nel pomeriggio De Niro ha preso parte alla saké ceremony per l’inaugurazione del primo Hotel Nobu in Italia, in via Veneto. La struttura nasce dalla collaborazione tra l’attore, lo chef Nobu Matsuhisa e il produttore Meir Teper. “Roma meritava un posto così”, ha detto De Niro durante l’evento, tra sorrisi e strette di mano con i partner.
L’apertura del Nobu Hotel è più di un investimento: è un segno concreto del legame tra De Niro e l’Italia. “Non posso dimenticare tutto il tempo passato in questa città e in tante altre parti d’Italia”, ha aggiunto.
Omaggio a Sergio Leone e al cinema italiano
Venerdì sera De Niro sarà al Cinema Moderno per presentare “C’era una volta in America” insieme a Walter Veltroni, nell’ambito del format Fuori Sala ideato da Alice nella città. Parlando del capolavoro di Sergio Leone, ha raccontato: “Conoscevo Sergio da anni, e quella storia lui la aveva in testa da molto tempo. Alla fine ho detto: ok, voglio leggere il libro da cui ha tratto il film”. Poi la sorpresa: “Quel libro l’avevo già letto da ragazzo e mi aveva colpito molto”.
Il rapporto con Leone resta centrale nei suoi ricordi: “Sergio l’ha trasformata in qualcosa di suo, ha dato una sua anima al film. Era così, mi è sempre piaciuto molto”.
Roma è casa
“Amo tantissimo Roma e soprattutto la sua gente”, ha chiuso De Niro davanti ai cronisti. “Qui si sono girati tantissimi film, è un po’ come Hollywood, ma Roma resta Roma”. Una frase semplice che racconta bene il senso di questa giornata: tra passato e futuro, cinema e politica, Robert De Niro si sente parte della storia, americana e italiana, senza mai dimenticare le sue radici.