Milano, 8 novembre 2025 – Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, ha annunciato che sta valutando di denunciare i pm pavesi dopo che ieri il Tribunale del Riesame di Brescia ha annullato per la seconda volta il decreto di perquisizione e sequestro a suo carico. Il provvedimento fa parte dell’inchiesta della Procura di Brescia sul presunto “Sistema Pavia”, dove Venditti è indagato per peculato e corruzione. A complicare la situazione c’è anche la riapertura del caso sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, con nuovi sospetti su Andrea Sempio e la posizione ormai definitiva di Alberto Stasi.
Riesame boccia il sequestro: la difesa non ci sta
Nel pomeriggio di venerdì 7 novembre, il Riesame ha deciso di restituire a Venditti e al pm Pietro Paolo Mazza (ora a Milano) telefoni, computer e hard disk sequestrati nell’indagine sulla gestione delle spese della procura di Pavia. Restano invece sotto sequestro altri dispositivi di Venditti, legati al filone sul caso Garlasco. “Questo nuovo annullamento dimostra senza dubbi quanto siano illegittimi e arbitrari i provvedimenti e le accuse”, ha scritto Venditti in una nota serale.
Il suo avvocato, Domenico Aiello, ha annunciato che domani la difesa presenterà un’istanza per incidente probatorio sulle copie forensi dei dispositivi, dopo che la Procura aveva chiesto accertamenti “irripetibili”. Aiello ha parlato chiaro in conferenza stampa: “Venditti è il bersaglio in entrambi i processi”. Secondo lui, l’obiettivo reale sarebbe “dimostrare l’innocenza di Stasi e trovare un nuovo colpevole in Sempio”.
Garlasco torna al centro: accuse incrociate e vecchie ferite
L’inchiesta su Venditti si intreccia con l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco. La Procura di Pavia ha riaperto il fascicolo su Andrea Sempio, già archiviato nel 2017 su richiesta di Venditti. Oggi Sempio è indagato per omicidio in concorso con “altri soggetti” o con Alberto Stasi, condannato in via definitiva. “Non c’è dubbio che sia una rappresentazione falsa parlare di concorso quando la Cassazione ha stabilito che c’è stato un solo assassino”, ha ribadito Aiello ai giornalisti.
Venditti, dal canto suo, sta pensando di denunciare i pm pavesi per l’accusa rivolta a Sempio. “Sta valutando se presentare una denuncia”, ha confermato il suo legale. Il nodo, secondo la difesa, è che prima di riaprire il caso sarebbe stato necessario partire da un’istanza di revisione del giudicato su Stasi, presentata dalla difesa o dalla Procura generale di Milano.
Venditti accusa la Procura di Brescia: “Carte falsificate”
In una nota dura, Venditti ha puntato il dito contro i pm di Brescia, accusandoli di aver “falsificato le carte” per giustificare una perquisizione “infamante” e un sequestro “punitivo”. Nel decreto sul “Sistema Pavia” si sostiene che avrebbe comprato auto a prezzi stracciati o addirittura a titolo gratuito, “nonostante da luglio la Guardia di Finanza avesse già smentito tutto”.
“Ho tanta rabbia dentro”, ha ammesso Venditti, che si sente esposto al pubblico ludibrio dopo oltre quarant’anni di carriera. Ora chiede a chi ha il potere di controllare il lavoro dei pm di “fermare questo linciaggio mediatico e giudiziario prima che sia troppo tardi”.
Processo a porte aperte: ricorsi, tensioni e attese
La vicenda resta aperta su più fronti. Il Riesame aveva già bocciato un primo decreto di sequestro; i pm ne hanno emesso un altro, contro cui la difesa ha fatto ricorso. L’udienza per decidere è ancora da fissare. Intanto domani sarà depositata l’istanza per l’incidente probatorio sulle copie dei dispositivi sequestrati.
Il clima tra le procure di Pavia e Brescia si fa sempre più teso. Da un lato le accuse reciproche, dall’altro la pressione mediatica su uno dei casi giudiziari più chiacchierati degli ultimi anni. Sullo sfondo restano le figure di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio Poggi, e di Andrea Sempio, che torna a essere al centro delle indagini dopo anni di silenzio.
La sensazione è che la partita sia appena cominciata. Per ora, la giustizia sembra muoversi a colpi di ricorsi, annullamenti e nuove accuse.