Dnipro, 8 novembre 2025 – È di tre morti e almeno undici feriti, tra cui due bambini, il tragico bilancio del raid russo su un condominio a Dnipro, nel cuore dell’Ucraina centrale, avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 novembre. A confermarlo è stato il sindaco della città, Borys Filatov, che si è rivolto ai giornalisti nelle prime ore di questa mattina. Le ricerche tra le macerie continuano senza sosta e le autorità temono che il numero delle vittime possa salire nelle prossime ore.
Notte di terrore a Dnipro: raid russo colpisce un palazzo, tre morti e undici feriti
L’attacco è arrivato poco dopo le 2 di notte e ha devastato un edificio di nove piani nel quartiere di Tsentralnyi. I residenti sono stati svegliati dal suono delle sirene antiaeree, pochi minuti prima che un’esplosione spaccasse la facciata dell’edificio. “Finché non finiremo i soccorsi, purtroppo il bilancio potrebbe peggiorare. Abbiamo già perso tre persone e stiamo ancora cercando un’altra”, ha detto Filatov ai cronisti sul posto.
Tra le macerie, molti abitanti hanno raccontato il momento dell’attacco. “Un botto fortissimo, le finestre che volavano via e la polvere ovunque”, ricorda una donna del sesto piano. I soccorritori hanno lavorato tutta la notte con torce e pale per trovare eventuali dispersi sotto i detriti.
Due bambini tra i feriti, condizioni stabili ma riservate
Il servizio di emergenza ucraino ha riferito che tra gli undici feriti ci sono anche due bambini, portati d’urgenza all’ospedale regionale di Dnipro. Le loro condizioni sono stabili, ma i medici preferiscono mantenere la prognosi riservata. Il direttore sanitario, Viktor Hrytsenko, ha spiegato che “i piccoli hanno ferite da schegge e traumi da caduta”.
Nel cortile dell’edificio, decine di persone aspettano notizie dei loro cari. Volontari hanno distribuito coperte e bevande calde ai residenti rimasti senza casa. “Non sappiamo dove andare adesso”, confessa un anziano seduto su una panchina insieme alla figlia.
Le autorità parlano di “attacco mirato contro civili”
Le autorità ucraine hanno definito l’attacco “un colpo intenzionale contro i civili”. Il governatore di Dnipropetrovsk, Serhiy Lysak, ha sottolineato che “in quella zona non c’erano obiettivi militari”. Dalle prime ricostruzioni emerge che il missile ha colpito l’edificio senza alcun avvertimento.
Il presidente Volodymyr Zelensky, poco dopo l’attacco, ha accusato Mosca di “continuare a colpire case e famiglie innocenti” in un messaggio pubblicato sui social. Dal Cremlino, invece, nessuna dichiarazione ufficiale è arrivata nella mattinata dell’8 novembre.
Soccorritori al lavoro senza sosta
Alle 10 del mattino, il servizio statale per le emergenze (DSNS) ha confermato che una sessantina di operatori erano ancora impegnati nelle ricerche. Le squadre utilizzano cani addestrati e termocamere per trovare eventuali superstiti sotto le macerie. “Ogni minuto conta”, ha detto un vigile del fuoco all’agenzia Ukrinform.
La zona è stata messa in sicurezza dalla polizia e molti residenti sono stati trasferiti in una scuola vicina. Le autorità hanno chiesto di non avvicinarsi all’area per agevolare il lavoro dei soccorritori.
Dnipro, una città sotto attacco continuo
Dnipro, importante centro industriale e snodo ferroviario nel cuore dell’Ucraina, è stata più volte colpita da attacchi dall’inizio della guerra. Solo a gennaio un missile aveva colpito un altro condominio, causando numerose vittime. “Viviamo con la paura ogni giorno”, racconta una giovane madre davanti alle telecamere.
Secondo l’ONU, dall’inizio del conflitto, nel febbraio 2022, sono oltre 10mila i civili uccisi in Ucraina. Gli attacchi contro le infrastrutture civili restano uno dei problemi più gravi di questa guerra.
Le operazioni di soccorso a Dnipro andranno avanti per tutta la giornata. Il bilancio delle vittime, purtroppo, rischia di peggiorare con il passare delle ore.