Milano, 8 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale ha segnato un nuovo calo oggi sul mercato di Amsterdam, la principale piazza europea per le quotazioni del metano. Il future con consegna a dicembre ha chiuso in ribasso dell’1,1%, a 31,2 euro al Megawattora. Dietro questa discesa, secondo gli addetti ai lavori, ci sono sia le scorte ancora molto piene sia una domanda che al momento resta contenuta.
Amsterdam guida il mercato europeo: prezzi in calo
La borsa di Amsterdam, conosciuta come TTF (Title Transfer Facility), è da tempo il punto di riferimento per i prezzi del gas in Europa. Oggi, poco dopo le 18, il contratto dicembre ha perso terreno rispetto alla chiusura di ieri. Gli scambi si sono mantenuti regolari, senza picchi di volatilità. “Il mercato sta già scontando scorte quasi al massimo e una domanda che, per ora, tiene botta”, spiega un trader milanese che segue da vicino il settore.
Scorte piene e clima più caldo: perché il prezzo scende
Secondo Gas Infrastructure Europe, le riserve di gas in Europa superano il 98% della capacità totale, un livello che non si vedeva da anni e che mette pressione al ribasso sui prezzi. “Le temperature sopra la media stanno ritardando l’ingresso nell’inverno vero e proprio”, sottolinea un analista di Refinitiv. Nelle principali città del Nord Europa, da Berlino a Parigi, il termometro resta più alto rispetto alla media degli ultimi dieci anni.
Bollette e imprese italiane: qualche respiro in vista
Il calo del prezzo del gas si riflette anche sulle bollette di famiglie e aziende italiane. Nomisma Energia avverte che, se questa tendenza continuerà, si potrebbe vedere una diminuzione dei costi già da dicembre. “Il mercato è tranquillo adesso – spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia – ma il meteo e le tensioni geopolitiche restano variabili da tenere d’occhio”. Le aziende energivore, soprattutto quelle del manifatturiero in Lombardia e Veneto, seguono ogni movimento con attenzione.
Geopolitica e Russia: l’incognita che fa paura
Nonostante il calo odierno, gli operatori non escludono rialzi nelle prossime settimane. Le tensioni tra Russia e Ucraina pesano ancora come una spada di Damocle sulla stabilità delle forniture. “Basta un incidente o una dichiarazione sbagliata per far risalire i prezzi”, racconta un responsabile acquisti di una grande utility italiana. Per ora, però, i flussi dalla Norvegia e dal Nord Africa sono regolari. Anche il GNL (gas naturale liquefatto) dagli Stati Uniti arriva senza intoppi nei terminal europei.
L’inverno si avvicina: il clima sarà il vero banco di prova
Gli esperti invitano a non abbassare la guardia: il vero test arriverà con il freddo. Se le temperature dovessero calare bruscamente a fine novembre o inizio dicembre, la domanda potrebbe schizzare e far risalire il prezzo del gas. “Il mercato al momento punta su un inverno mite”, ammette un operatore di Borsa Italiana. Ma la volatilità resta alta: poche giornate di gelo possono ribaltare tutto.
Consumatori e imprese: reazioni e richieste
Le associazioni dei consumatori hanno accolto con sollievo il calo. “È un segnale positivo, ma vogliamo vedere presto i benefici sulle bollette”, dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Anche le imprese chiedono chiarezza e stabilità: “Serve un prezzo stabile per poter pianificare investimenti e produzione”, spiega Carlo Bonomi, presidente di Confindustria.
In sintesi, la giornata conferma una fase di calma relativa sui mercati europei dell’energia. Il prezzo del gas resta sotto controllo, ma l’inverno è alle porte e il settore resta in allerta per ogni possibile scossone.