Padova, 7 novembre 2025 – Un’eredità inaspettata, un padre mai incontrato e una ricerca durata quattro anni. È la storia di Marco, 67 anni, di Padova, che ha scoperto di essere figlio non riconosciuto di Malcolm, cittadino svedese di origini guyanesi, morto di Covid-19 nel 2021. La svolta è arrivata a poche settimane dalla scadenza per reclamare il patrimonio del defunto, grazie alla trasmissione “Chi l’ha visto?” e alla determinazione di una donna che ha riconosciuto Marco in un articolo locale.
Il figlio nascosto e la caccia di “Chi l’ha visto?”
Tutto è partito nel 2021, quando Mona, vedova di Malcolm, si è rivolta al programma di Rai 3 per ritrovare il figlio che il marito aveva avuto da giovane con una ragazza di Trieste. Pochi dettagli: una storia nata a Londra, una gravidanza imprevista e poi la separazione. Malcolm, richiamato per il servizio militare a Cipro, aveva perso ogni contatto con la madre. Mona, toccata dal desiderio mai sopito del marito di rivedere quel figlio, ha deciso di provare un ultimo tentativo affidandosi alla tv.
La redazione di “Chi l’ha visto?” ha ricostruito pezzo dopo pezzo la vicenda: Malcolm aveva incontrato la giovane italiana in una discoteca londinese frequentata da tanti connazionali. Lei era in Inghilterra come ragazza alla pari, lui già appassionato di musica. Dopo la nascita del bambino a Trieste, la madre si era trasferita a Padova, dove Marco è cresciuto senza mai sapere chi fosse il padre.
Una lettera anonima e la svolta a Padova
Il tempo per chiedere l’eredità stava per finire: la legge svedese fissava il termine al 30 novembre. Quando sembrava tutto perso, è arrivata la svolta. Una lettrice del Corriere del Veneto, colpita da un articolo sull’erede misterioso, ha riconosciuto Marco. Ha scritto una lettera anonima, allegando l’articolo e un biglietto: «Se ti riconosci in questo bambino, contatta Chi l’ha visto?». Marco non usa né tv né social, ma ha ricevuto quella lettera.
Marco ha detto di essersi riconosciuto in una vecchia foto mostrata dal programma: “Indossavo una maglietta a righe, non ho avuto dubbi”, ha raccontato. La sua sorpresa era evidente: “Non mi aspettavo niente del genere. Non mi sono mai chiesto chi fosse mio padre, sono sempre stato con mia madre e non mi sono mai sentito solo”.
Malcolm, dalla Guyana alla Svezia passando per Londra
Malcolm, nato in Guyana e arrivato in Europa da giovane, ha vissuto una vita intensa. Dopo il servizio militare a Cipro, ha incontrato Mona e si è stabilito in Svezia. Qui è diventato uno dei primi dj afroamericani del Paese, un volto noto nella scena musicale degli anni Settanta. Ma il pensiero di quel figlio mai visto lo ha accompagnato fino alla fine.
Mona ha raccontato alla redazione Rai che Malcolm voleva ritrovare quel bambino nato dalla breve relazione a Londra. Nonostante non ci fosse mai riuscito, aveva deciso di nominarlo suo erede universale.
Marco, l’eredità e un futuro tutto da scrivere
Oggi Marco vive a Padova ed è seguito dai Servizi sociali. L’eredità lo ha colto di sorpresa: “Non è una questione di soldi o risarcimenti – ha detto – perché ho sempre vissuto bene con mia madre”. La sua vita, fatta di domande senza risposta e di semplicità, si intreccia ora con quella di un padre lontano e un patrimonio che potrebbe cambiare tutto.
Nel quartiere dove Marco abita da anni, la notizia ha suscitato emozione e curiosità. I vicini lo descrivono come una persona riservata ma gentile, spesso visto passeggiare sotto i portici di via Venezia. Ora si attendono i prossimi passi legali per il riconoscimento dell’eredità.
Gli avvocati svedesi incaricati dalla famiglia parlano di un patrimonio “consistente”, ma non hanno rivelato cifre precise. Marco, intanto, si prepara ad affrontare questa nuova fase della sua vita con la stessa tranquillità di sempre: “Sono io, il bimbo nato a Londra e cresciuto in Italia”, ripete sorridendo. Forse solo ora comincia davvero a crederci.