Milano, 7 novembre 2025 – Il prezzo del gas naturale chiude in calo oggi sui mercati europei. Gli operatori restano con gli occhi puntati sul meteo e sul livello degli stoccaggi. Ad Amsterdam, il principale punto di riferimento per le contrattazioni, il future sul gas TTF ha perso lo 0,85%, fermandosi a 31,55 euro al megawattora. Dietro questo calo ci sono temperature ancora miti e riserve di gas che restano ben fornite.
Gas in calo: cosa sta succedendo davvero
La giornata è partita debole fin dalle prime contrattazioni. Dalle sale trading di Milano e Francoforte arriva un chiaro segnale: si guarda soprattutto al meteo per le prossime settimane. Un analista di una banca tedesca spiega che “le temperature sono sopra la media stagionale in buona parte dell’Europa centrale e occidentale”. Un dettaglio importante, perché il clima più caldo riduce il bisogno di riscaldamento, e quindi la domanda di gas, spingendo i prezzi verso il basso.
A pesare è anche la situazione degli stoccaggi. Secondo Gas Infrastructure Europe, i depositi sono pieni oltre il 97%. Un livello che dà un certo respiro agli operatori, almeno nel breve. “Con queste scorte, il rischio di scossoni improvvisi ai prezzi è basso”, commenta un trader ad Amsterdam.
Il mercato resta in allerta per l’inverno
Nonostante il calo di oggi, la situazione è ancora in movimento. Tutti si chiedono cosa succederà nelle prossime settimane, soprattutto se dovesse arrivare un freddo intenso e improvviso. “Il mercato è molto sensibile alle notizie sul meteo”, confida un gestore di portafoglio energetico a Londra. “Basta una variazione nelle previsioni per far muovere i prezzi in modo netto”.
Un altro punto caldo è il flusso di gas naturale liquefatto (GNL) nei porti europei. Negli ultimi mesi, l’Europa ha aumentato la sua dipendenza dal GNL, soprattutto dopo il taglio delle forniture dalla Russia. Però la concorrenza con l’Asia per assicurarsi le navi metaniere resta alta e potrebbe influenzare i prezzi nelle prossime settimane.
Cosa cambia per famiglie e imprese
Il calo dei prezzi ad Amsterdam si vede solo in parte sulle bollette di italiani e aziende. Secondo l’Autorità per l’energia (Arera), il costo all’ingrosso è una voce importante, ma non l’unica. “Se il trend si conferma, i consumatori potrebbero beneficiare già nelle prossime settimane”, spiega un portavoce di Altroconsumo.
Le imprese che consumano molta energia – dall’acciaio alla ceramica – seguono con attenzione l’andamento del prezzo. “Ogni euro in meno al megawattora significa risparmi concreti per le nostre aziende”, dice Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica. Ma la volatilità resta alta: gli ultimi due anni lo dimostrano.
Guardando avanti: rischi e incognite
Gli esperti invitano a non abbassare la guardia. Stoccaggi pieni e clima favorevole aiutano, ma rischi non mancano. Interruzioni nei rifornimenti da Norvegia o Algeria potrebbero far risalire i prezzi. “Il mercato del gas è fragile”, ammette un esperto italiano. “Basta poco per cambiare tutto”.
In attesa dei prossimi dati su temperature e importazioni di GNL, chi opera nel settore resta vigile. Per ora, però, la giornata chiude con un po’ di respiro: il prezzo del gas ad Amsterdam scende a 31,55 euro al megawattora, mentre l’Europa si avvicina all’inverno con scorte ai massimi storici.