Cuneo, 7 novembre 2025 – Diciotto persone con disabilità gravi, affidate a una struttura che avrebbe dovuto prendersi cura di loro, sono al centro di un’inchiesta per maltrattamenti e abusi. È quanto emerge dall’indagine dei carabinieri di Cuneo sulla cooperativa sociale “Per Mano”. Tra il 2024 e lo scorso giugno, alcuni operatori avrebbero legato, picchiato e sedato i pazienti, lasciandoli per ore senza cure né cibo. Le immagini raccolte dagli investigatori sono state definite “aberranti” dal comando provinciale dell’Arma.
Maltrattamenti alla cooperativa “Per Mano”: la dura scoperta
L’intervento è scattato nelle prime ore di ieri, quando i carabinieri hanno notificato misure cautelari a 21 indagati tra medici, operatori e dirigenti. Quattro persone sono finite in carcere, altre quattro ai domiciliari; undici hanno ricevuto il divieto di avvicinamento. Tra gli arrestati anche la direttrice della struttura, Emanuela Bernardis, e la coordinatrice, Marilena Cescon. La residenza è stata sequestrata, insieme alla casa famiglia “Con Noi” e al nucleo residenziale “Stella Alpina”, gestiti dalla stessa cooperativa.
Il comandante provinciale, colonnello Marco Piras, ha parlato di “tradimento della fiducia” verso persone fragili: «Sono stati traditi da chi avrebbe dovuto proteggerli», ha detto davanti alla caserma di via Meucci. Il procuratore capo Onelio Dodero ha aggiunto che gli ospiti erano “tenuti in condizioni psicofisiche di assoluto disagio”. Secondo le prime ricostruzioni, i pazienti venivano immobilizzati ai letti con cinghie, chiusi in stanze isolate per ore e spesso lasciati senza essere cambiati o nutriti.
Le accuse pesanti: violenza privata, sequestro e frode
La procura contesta ai coinvolti reati di maltrattamenti, violenza privata e sequestro di persona. Ma non è tutto: si indaga anche per un possibile caso di frode nelle forniture pubbliche. Tra dicembre 2024 e giugno scorso, l’Asl Cuneo 1 ha versato quasi 1,5 milioni di euro alla cooperativa per la gestione dei servizi. «Abbiamo aggiunto la responsabilità amministrativa della cooperativa», ha spiegato Dodero, sottolineando che la struttura aveva “gravi problemi economici”, nonostante i fondi pubblici ricevuti.
Gli investigatori hanno trovato un ricambio continuo di personale – spesso senza le qualifiche necessarie – e l’uso di farmaci sedativi su alcuni ospiti, anche minorenni, “solo per tenerli calmi”. Nei locali sono stati scoperti materassi bagnati di urina mai cambiati e un servizio mensa giudicato inadeguato. «Le immagini delle telecamere sono difficili da guardare», ha confessato un carabiniere coinvolto nelle indagini.
Cooperativa commissariata: precedenti e carenze
La cooperativa è stata commissariata su ordine della procura. Le strutture coinvolte restano sotto sequestro. La direttrice Bernardis e la coordinatrice Cescon non sono nuove a guai giudiziari: erano già state indagate per fatti simili tra il 2014 e il 2019. Per quell’inchiesta sono state rinviate a giudizio insieme a dieci tra infermieri, operatori socio-sanitari, psicologi ed educatori.
Secondo gli inquirenti, la gestione della cooperativa presentava “gravi carenze organizzative”, con personale spesso inesperto e un continuo cambio che rendeva impossibile un vero controllo. «Non c’era nessuno che si prendesse davvero cura degli ospiti», ha ammesso una fonte vicina all’indagine.
La reazione della comunità e i prossimi passi
La notizia ha scosso la comunità locale. Alcuni familiari degli ospiti si sono radunati davanti alla struttura già nelle prime ore del mattino. «Non ci aspettavamo una cosa così», ha detto una madre in lacrime, mentre altri chiedevano spiegazioni alle autorità sanitarie. L’Asl Cuneo 1 ha annunciato un’indagine interna per verificare i controlli svolti negli ultimi mesi.
Le indagini vanno avanti: gli inquirenti stanno esaminando i flussi di denaro della cooperativa e valutano eventuali responsabilità anche tra gli enti pubblici coinvolti. Nei prossimi giorni saranno ascoltati testimoni e familiari delle vittime. Solo allora si potrà capire davvero cosa è successo dietro le porte chiuse della “Per Mano”.