Roma, 5 novembre 2025 – Anna Negri, regista e figlia di uno degli intellettuali più controversi del Novecento italiano, si racconta nel documentario “Toni mio padre”, in uscita il 10 novembre con Wanted. Il film, già presentato alle Notti Veneziane del Festival di Venezia, esplora il rapporto complicato con suo padre Toni, fatto di assenze, ideali politici e un cognome che ha pesato come un macigno.
Un padre ingombrante tra politica e distanza
“Quello che mi manca di più di mio padre è la sua ironia e il modo in cui capiva il mondo”, ha confidato Anna Negri all’ANSA, seduta in una piccola sala di proiezione a Roma mentre fuori pioveva. Toni Negri, filosofo e teorico politico, è stato per anni al centro della scena pubblica italiana: accusato, incarcerato e poi assolto dall’accusa di essere il “capo occulto” del terrorismo. Un padre difficile da raggiungere, spesso lontano, sia fisicamente che con la mente. “Era bello poter parlare con lui di qualsiasi cosa”, ha spiegato Anna, “perché aveva una capacità di analisi straordinaria. Mi manca il suo idealismo, e in un mondo che sembra sempre più cupo è bello pensare che ci sono state persone così”.
Il documentario segue Anna e Toni sei mesi dopo la morte del filosofo. Una Venezia silenziosa fa da sfondo agli ultimi scambi tra padre e figlia. Anna, nata nel 1964, non ha mai vissuto con lui stabilmente: “Abbiamo condiviso solo quattordici anni della mia vita”, ha ricordato. L’arresto di Toni Negri ha segnato una frattura difficile da superare. Eppure, il film nasce proprio dal bisogno di recuperare il tempo perso e di fare i conti con un’eredità pesante.
Un confronto necessario prima dell’addio
Perché questo film? Anna risponde senza esitazioni: “Volevo chiarire alcune cose con mio padre, e sentivo che dovevo farlo perché lui era ormai molto anziano. Se non lo avessi fatto, avrei avuto un rimpianto per tutta la vita”. Il documentario diventa così un viaggio personale ma anche collettivo: la storia di un uomo che ha attraversato il Novecento e quella di una figlia che cerca risposte.
Rivedere le immagini girate insieme non è stato facile. “Forse sono stata un po’ dura con lui”, ammette Anna, “ma c’era anche la regista che cercava di costruire il film in un certo modo”. Toni Negri ha visto solo un frammento del montaggio finale, ma ne era soddisfatto. “Gli devo dire grazie perché si è messo in gioco e mi ha dato una fiducia enorme”, conclude la regista.
Il peso della storia e la speranza nel futuro
Nel documentario emerge anche il punto di vista di Toni Negri sulla realtà di oggi. “Se n’è andato all’inizio della guerra israelo-palestinese ed era profondamente scosso”, racconta Anna. “Era amareggiato, ma non perdeva mai la speranza e credeva nella bontà degli uomini”. Un tratto che, secondo la figlia, lo rendeva unico: idealista fino alla fine.
Ma cosa racconta davvero questo film? Per Anna Negri è “la storia di un uomo del Novecento”, ma anche una riflessione su come la storia segni le vite delle persone. “Ci fa capire quanto siamo plasmati dagli eventi, ma anche quanto possiamo influenzarli”, spiega. E poi c’è il lato familiare: “È come un grande romanzo di famiglia”, aggiunge.
Tra realtà e finzione: il confine sottile
Girare “Toni mio padre” ha significato per Anna anche fare i conti con la linea sottile tra documentario e finzione. “Dentro questo film c’è anche la mia esperienza di regista di finzione”, confessa. “A volte sembrava quasi di stare in un piccolo spettacolo teatrale, dove improvvisavo. Teatro fatto da persone vere che raccontano cose vere”. Un’esperienza che l’ha segnata profondamente.
Il film è stato scritto da Anna Negri con Stefano Savona e prodotto da Francesco Virga per MIR Cinematografica, Traudi Messini per MEDIAART Production Coop e Fedele Gubitosi per VIDEA SPA. Un lavoro corale che vuole essere un documento, non solo familiare ma anche storico, su una stagione difficile della società italiana.
Dal 10 novembre, “Toni mio padre” arriva nelle sale italiane: un’occasione per riflettere su memoria, identità e sulle ferite ancora aperte del nostro recente passato.