Torino, 4 novembre 2025 – Un ragazzo di 15 anni è stato rapito e torturato da una baby gang tra Moncalieri e Torino nella notte di Halloween. A ricostruire i fatti sono stati i carabinieri, con il racconto oggi riportato da La Stampa. Il giovane, studente di una scuola superiore locale, sarebbe stato attirato con un pretesto da alcuni coetanei – uno dei quali suo compagno di classe – per poi subire ore di violenze fisiche e psicologiche. Un episodio che ha profondamente scosso la comunità, già allarmata per il ripetersi di simili aggressioni tra i più giovani.
Un invito che si trasforma in incubo
La vicenda inizia la sera del 31 ottobre. Il ragazzo, che vive a Moncalieri, aveva deciso di passare la notte a casa del nonno. Ma all’ultimo momento accetta un invito: “Vieni a fare festa con noi stasera?”, gli propongono. Solo una volta arrivato in un appartamento di Torino capisce che qualcosa non va. “Subito mi hanno tolto il telefono”, ha raccontato ai carabinieri. Nessun messaggio arriva al nonno che lo aspettava per cena. Da lì la situazione precipita.
Gli investigatori spiegano che i ragazzi – almeno tre, tutti minorenni – lo rinchiudono in bagno per ore. Gli sequestrano il cellulare e lo minacciano con un cacciavite. La madre, ancora sotto choc, ha detto: “L’hanno torturato. Lo hanno picchiato e minacciato. Gli hanno rasato i capelli lasciando solo qualche ciuffo, poi con una lametta gli hanno tolto le sopracciglia, tagliandolo sulla palpebra”. Un racconto che non lascia dubbi sulla crudeltà delle violenze.
Abusi ripresi e paura per la diffusione dei video
Non si tratta solo di botte e umiliazioni. La baby gang, stando alle prime indagini, avrebbe anche filmato con i cellulari gli abusi sessuali subiti dal ragazzo. La madre, in lacrime davanti ai carabinieri, ha chiesto che quei video vengano cancellati: “Devo proteggere mio figlio. Ho paura che si faccia del male per quei video”, ha confidato.
Nei giorni prima del rapimento, il gruppo aveva già attirato l’attenzione delle forze dell’ordine. Alcuni componenti avevano fabbricato delle molotov e le avevano fatte esplodere in strada tra Moncalieri, Nichelino e Trofarello. Una spirale di violenza che è culminata proprio la notte di Halloween.
Dal bagno al fiume Dora: la notte della violenza
Dopo ore chiuso in bagno, il 15enne viene costretto a spogliarsi e portato in strada. I ragazzi lo trascinano fino al fiume Dora e lo obbligano a entrare nell’acqua a petto nudo. “Passava il tram 4 – ha raccontato – e da lassù loro mi hanno sputato addosso”. Una scena di umiliazione consumata sotto gli occhi distratti della città notturna.
Solo all’alba lo lasciano andare, abbandonandolo alla stazione di Porta Nuova. Gli restituiscono il telefono. È lui stesso a chiamare la madre: “Mi sono rasserenata quando ho sentito la sua voce, finalmente. Ma quando l’ho visto, è stato un choc, il mio cuore si è fermato”, ha raccontato la donna ai giornalisti.
Indagini in corso, comunità sotto choc
I carabinieri della compagnia di Moncalieri stanno raccogliendo testimonianze e analizzando i video trovati sui cellulari dei sospetti aggressori. Al momento non sono stati presi provvedimenti ufficiali, ma le indagini non si fermano.
La vicenda ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dei giovani e sul fenomeno delle baby gang nell’area sud di Torino. “Perché tutta questa cattiveria? Voglio giustizia”, ha detto la madre davanti agli investigatori. In città si moltiplicano le richieste di interventi da parte di famiglie e scuole.
Fonti vicine agli inquirenti non escludono che altri casi simili possano venire alla luce nelle prossime settimane. Nel frattempo, la comunità aspetta risposte concrete e segnali chiari contro la violenza tra adolescenti.