Mosca, 13 giugno 2024 – Un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’ex presidente statunitense Donald Trump “è possibile”, ma al momento “non serve”. Lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, rispondendo ai giornalisti nella sede presidenziale nel cuore di Mosca. La questione, ha spiegato Peskov, riguarda soprattutto la situazione in Ucraina e la necessità di un lavoro diplomatico più approfondito, non un vertice tra i due leader.
Putin-Trump, il Cremlino frena: nessun vertice all’orizzonte
Le voci su un possibile incontro tra Putin e Trump circolano da settimane, spinte anche dal clima teso a livello internazionale e dalla guerra in Ucraina. Questa mattina, però, il portavoce del Cremlino ha voluto mettere i puntini sulle i: “Un incontro urgente è tecnicamente possibile”, ha detto Peskov all’agenzia TASS, “ma ora non c’è bisogno di organizzarlo”. Per il Cremlino, ha aggiunto, “la priorità è lavorare con attenzione sulle questioni dell’accordo ucraino, non convocare un vertice”.
Il messaggio arriva in un momento delicato. Da una parte, la guerra in Ucraina continua senza segnali di tregua duratura; dall’altra, negli Stati Uniti si avvicinano le elezioni presidenziali, con Trump che punta a tornare alla Casa Bianca. In questo scenario ogni mossa diplomatica viene letta come un segnale, positivo o negativo, nei rapporti tra Mosca e Washington.
Ucraina, il nodo irrisolto tra Mosca e Washington
Fonti diplomatiche russe, riportate dalla stampa locale, dicono che il Cremlino segue con attenzione le posizioni dei candidati americani sul dossier ucraino. “La situazione è fluida”, ha raccontato un funzionario del ministero degli Esteri russo. “Ogni contatto di alto livello viene valutato con cautela”. In passato, sia Putin che Trump hanno avuto colloqui diretti su sicurezza internazionale e controllo degli armamenti. Oggi però il quadro è molto più complicato.
Peskov ha ribadito che per Mosca la priorità è “un lavoro diplomatico serio e approfondito”, soprattutto per definire condizioni di un possibile cessate il fuoco o un accordo politico in Ucraina. “Non è il momento dei vertici simbolici”, ha sottolineato. Una presa di posizione che sembra voler smorzare le aspettative su una svolta imminente nei rapporti tra Russia e Stati Uniti.
Reazioni a Washington e Bruxelles, tra prudenza e tensioni
A Washington, la Casa Bianca non ha commentato direttamente le parole di Peskov. Ma secondo alcuni osservatori americani, l’ipotesi di un incontro tra Putin e Trump, in questa fase pre-elettorale, rischierebbe di scatenare polemiche interne e mettere in difficoltà gli alleati europei. “Ogni segnale di dialogo con Mosca e l’ex presidente viene seguito con attenzione”, ha spiegato una fonte del Dipartimento di Stato.
In Europa, invece, si predilige la cautela. A Bruxelles, diversi diplomatici hanno sottolineato che ogni negoziato sulla crisi ucraina deve passare per i canali ufficiali e coinvolgere anche Kiev. “Non ci saranno accordi separati”, ha detto ieri un rappresentante della Commissione europea.
Negoziati in bilico, tra attesa e pazienza
Il futuro dei negoziati tra Russia e Stati Uniti sul conflitto in Ucraina resta incerto. Da Mosca fanno sapere che solo un lavoro paziente, fatto di incontri tecnici e consultazioni riservate, potrà portare a risultati concreti. “Ci vuole tempo”, ha ammesso Peskov davanti ai giornalisti. Eppure, dietro le quinte del Cremlino si respira una certa attesa: molti osservatori pensano che l’esito delle elezioni americane potrebbe cambiare tutto.
Per ora, quindi, niente vertici tra Putin e Trump. Solo dopo, forse, si potrà parlare di un faccia a faccia. Fino ad allora, la diplomazia resta lontana dai riflettori.