Roma, 4 novembre 2023 – La maggioranza di governo sta lavorando a qualche ritocco mirato alla legge di bilancio, senza però toccare i saldi generali. Dopo un incontro riservato tra Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, come riportato dal Messaggero, è scattato il confronto sulle possibili correzioni al testo. Al centro dell’attenzione ci sono soprattutto le norme sui dividendi e alcune misure fiscali.
Dividendi e doppia tassazione: sotto la lente la soglia del 10%
La discussione si concentra sull’articolo 18, che limita l’accesso al regime di esclusione – pensato per evitare la doppia tassazione – solo ai dividendi provenienti da partecipazioni pari almeno al 10%, anche se detenute tramite società controllate. Fonti parlamentari spiegano che questa soglia potrebbe essere rivista con qualche aggiustamento tecnico. “Stiamo valutando se intervenire per evitare effetti distorsivi”, ha detto un deputato della commissione Bilancio, lasciando aperto il tema. Niente rivoluzioni, quindi, ma qualche limatura per allinearsi meglio alle regole europee.
Affitti brevi e famiglie: Meloni passa la palla al Parlamento
Altro nodo caldo è la stretta sugli affitti brevi, pensata per favorire i contratti a lungo termine e dare una mano alle famiglie in cerca di casa. La premier ha difeso l’intervento, ma ha sottolineato che la decisione finale spetta al Parlamento. “Il tema è sentito, ma bisogna trovare un equilibrio”, ha confidato un esponente di Fratelli d’Italia. Intanto, le associazioni di categoria restano in allerta: “Non si penalizzi chi lavora nella legalità”, ha avvertito ieri il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca.
Ponte sullo Stretto: fondi da mettere al sicuro, bilancio da rivedere
Sul fronte delle grandi opere, il dossier più delicato è quello del Ponte sullo Stretto. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha ribadito la necessità di “blindare” i fondi per l’opera, anche se questo significa rivedere alcune tabelle del bilancio. Una questione tecnica che coinvolge ragionieri dello Stato e tecnici del MEF. “Non possiamo permetterci errori”, ha spiegato un funzionario vicino al dossier. Nel frattempo, i lavori preparatori vanno avanti tra Roma e Messina, mentre le opposizioni chiedono più chiarezza sulle coperture.
Autonomi e pagamenti PA: in arrivo possibili modifiche
Tra le misure in bilico c’è anche quella che lega il pagamento dei compensi agli autonomi da parte delle Pubbliche amministrazioni alla verifica della regolarità fiscale e contributiva. Una norma che ha sollevato preoccupazioni tra i professionisti. “Così rischiamo ritardi nei pagamenti”, ha avvertito il presidente dell’Ordine dei commercialisti, Elbano de Nuccio. Il governo sta pensando a qualche correttivo per evitare blocchi burocratici.
Pace fiscale e pensioni: la Lega spinge, ma mancano le coperture
La Lega vuole allargare la platea della pace fiscale, ma fonti di governo frenano: “Senza coperture è difficile fare passi avanti”. Il Carroccio si riunirà nei prossimi giorni per trovare una posizione anche sul fronte pensioni. “Serve attenzione alle fasce più fragili”, ha detto il capogruppo Massimiliano Romeo. Ma la prudenza resta d’obbligo: ogni modifica deve rispettare i vincoli di bilancio.
Opposizioni al lavoro su salari e sanità, sindacati pronti a scendere in piazza
Le opposizioni stanno preparando una serie di emendamenti su salari, sanità e crescita economica. Da lunedì 6 novembre partono le audizioni in commissione Bilancio al Senato, anche se non è ancora chiaro chi sarà il relatore della maggioranza. “Non sappiamo ancora chi parlerà per il governo”, ha attaccato Francesco Boccia (Pd). Sul fronte sindacale, il leader della Cgil, Maurizio Landini, sarà a Firenze il 7 novembre per una manifestazione contro la manovra; l’Usb conferma lo sciopero generale del 28 novembre e una manifestazione a Roma il giorno dopo.
Manovra sotto la lente: audizioni e trattative serrate
Il calendario si fa fitto. Le audizioni in Senato saranno il primo vero banco di prova per la legge di bilancio. Solo allora si capirà se i ritocchi annunciati resteranno piccoli aggiustamenti o diventeranno veri cambiamenti. Nel frattempo, tra Montecitorio e Palazzo Madama, l’atmosfera resta tesa. Ma, almeno per ora, nessuno sembra intenzionato a mettere a rischio gli equilibri raggiunti in questi giorni.