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Il giudice che frena la politica: i pieni poteri del Mantovano

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Il giudice che frena la politica: i pieni poteri del Mantovano
Il giudice che frena la politica: i pieni poteri del Mantovano
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Roma, 10 giugno – “I pieni poteri li ha chi, con la magistratura, blocca la politica sull’immigrazione impedendo le espulsioni perché nessuno dei Paesi d’origine dei migranti irregolari è considerato sicuro”. Così ieri sera il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha risposto a Bruno Vespa durante “5 minuti” su Rai1. Al centro del dibattito c’è ancora una volta l’accusa delle opposizioni contro la premier Giorgia Meloni: quella di voler concentrare su di sé “pieni poteri”. Ma Mantovano ha ribaltato la questione con decisione.

Immigrazione, chi comanda davvero?

Per Mantovano, il vero potere oggi non è nelle mani del governo. “Chi blocca le espulsioni lo fa con sentenze che impediscono al governo di avere una linea chiara sull’immigrazione”, ha detto. Parla delle decisioni dei tribunali che negli ultimi mesi hanno dichiarato “non sicuri” diversi Stati d’origine dei migranti irregolari. Una situazione che, secondo il sottosegretario, blocca di fatto l’azione dell’esecutivo. “Non possiamo mandare via nessuno se ogni Paese viene considerato pericoloso”, ha aggiunto, lasciando capire che il problema rischia di diventare strutturale.

Il tema torna al centro dopo i dati del Viminale: nel primo semestre del 2024 le richieste di asilo sono salite del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma i rimpatri restano pochi. “Siamo bloccati da ricorsi e sentenze”, ammette un funzionario del Ministero dell’Interno, che preferisce non essere citato.

Ex Ilva, il nodo che blocca l’industria

Non solo immigrazione. Mantovano ha richiamato anche la vicenda dell’ex Ilva di Taranto, dove da mesi gli impianti sono fermi per un sequestro della magistratura. “I pieni poteri li ha chi ferma la politica industriale bloccando gli impianti”, ha detto il sottosegretario, sottolineando come il governo aspetti da tempo una svolta giudiziaria che tarda ad arrivare. “Da mesi non si sa nulla”, ha aggiunto, con un tono che tradiva un certo fastidio.

La situazione dell’ex Ilva è complessa: secondo i sindacati, sono circa 8.200 i lavoratori coinvolti nello stabilimento pugliese. Da febbraio la produzione è ferma, in attesa di chiarimenti sulla bonifica e sulla sicurezza degli impianti. “Siamo in un limbo, non sappiamo quando potremo ripartire”, ha detto ieri un delegato della Fiom-Cgil davanti ai cancelli.

Disordini a Roma, la tensione resta alta

Mantovano ha poi puntato i riflettori sui recenti disordini nel centro di Roma di alcune settimane fa. “Su 262 persone denunciate – ha ricordato – non c’è stato nessun seguito investigativo e gli unici due arrestati sono stati subito rilasciati”. Con queste parole il sottosegretario voleva mettere in luce un divario tra il lavoro delle forze dell’ordine e le decisioni della magistratura.

Secondo la Questura di Roma, i disordini sono scoppiati tra via del Corso e piazza Venezia nel tardo pomeriggio di sabato 25 maggio. Diverse vetrine distrutte e traffico bloccato per oltre un’ora. “Abbiamo fatto il possibile per identificare i responsabili”, ha spiegato un agente presente quella sera. Ma solo due persone sono state fermate in flagrante.

Pieni poteri, il nodo che divide la politica

“Bisogna fare chiarezza quando si parla di pieni poteri”, ha concluso Mantovano nell’intervista. Un riferimento diretto alle accuse delle opposizioni secondo cui la premier Meloni vorrebbe accentrarli tutti. Un tema che continua a far discutere.

Intanto, a Palazzo Chigi si respira un clima teso. Fonti vicine al governo parlano di “un momento difficile”, con la maggioranza pronta a difendere le proprie scelte davanti a una magistratura che viene vista come sempre più invadente. La questione dei “pieni poteri” resta aperta: tra Parlamento e tribunali, lo scontro promette di andare avanti ancora a lungo.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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