Il Cairo, 3 novembre 2024 – Il Cairo si è svegliata oggi sotto un livello di sicurezza mai visto prima. Le strade sono sorvegliate da pattuglie, il traffico quasi fermo, e i controlli ai principali incroci sono serrati. Tutto questo per l’arrivo di 79 delegazioni straniere chiamate a partecipare all’apertura del Grande Museo Egizio (GEM). Un’opera attesa da più di vent’anni e costata, secondo fonti ufficiali, 1,2 miliardi di dollari. Un evento che segna una svolta importante non solo per l’Egitto, ma per la cultura a livello mondiale.
Giza sotto assedio: sicurezza e tensione alle stelle
Fin dalle prime ore del mattino, il quartiere di Giza, dove si trova il nuovo museo a pochi passi dalle piramidi, sembrava un’altra città. I residenti parlano di controlli stringenti e di un’atmosfera quasi irreale. “Non si vedeva una mobilitazione del genere dai tempi della sfilata delle mummie”, racconta Ahmed, un tassista del posto. Tutto ruota attorno alla presenza di capi di Stato, ministri e rappresentanti da ogni parte del mondo, incluso il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, che taglierà il nastro alle 19 ora locale (le 18 in Italia).
Nel frattempo, il media center del museo – dominato dalla gigantesca statua di Ramses II – si è riempito già dalle 10 del mattino. Più di 40 testate europee, insieme a giornalisti provenienti da Asia e Americhe, hanno preso posto tra microfoni e telecamere. È attesa una conferenza stampa del primo ministro egiziano, mentre si definiscono gli ultimi dettagli della cerimonia: durerà circa un’ora e mezza, con video e spettacoli pensati per raccontare la “grandezza della civiltà egizia”, come fanno sapere fonti governative.
Un evento che guarda avanti, ma non dimentica le radici
La stampa locale sottolinea un punto chiaro: questa inaugurazione non sarà una semplice replica della famosa “sfilata delle mummie” del 2021, quando 22 sarcofagi reali attraversarono il centro del Cairo sotto gli occhi del mondo. “Sarà qualcosa di diverso”, spiegano i cronisti egiziani. “Un evento moderno, curato in ogni dettaglio, con uno spettacolo visivo che richiama le grandi celebrazioni internazionali”. Ma la storia resta il cuore pulsante: aprire il GEM proprio accanto alla zona archeologica più famosa del pianeta non è un caso.
Per l’Italia ci sarà il ministro della Cultura Alessandro Giuli, insieme a diverse teste coronate e leader di organizzazioni internazionali. A margine dell’inaugurazione sono in programma incontri bilaterali: fonti diplomatiche confermano che si parlerà anche di collaborazione culturale e scambi tra musei.
Televisione, monete e social: il festival della modernità
La cerimonia sarà trasmessa per intero dalla televisione di Stato egiziana, con collegamenti già dal tardo pomeriggio. Per celebrare l’evento, è stata coniata una moneta commemorativa, un dettaglio che ha catturato l’interesse dei collezionisti locali. Gli alberghi del Cairo sono pieni da giorni, anche se il museo aprirà al pubblico solo lunedì prossimo, 4 novembre.
Intanto, sui social impazzano meme e immagini create con intelligenza artificiale: tra le più condivise, una gigantesca bandiera egiziana che ricopre la piramide di Cheope. Gli utenti possono caricare le proprie foto per trasformarsi in faraoni o regine dell’antico Egitto. “È un modo per sentirsi parte della storia”, racconta Mona, studentessa universitaria che ha seguito l’evento su Instagram.
Il Grande Museo Egizio: numeri da record e grandi aspettative
Il Grande Museo Egizio è uno dei progetti culturali più ambiziosi degli ultimi decenni. Ospiterà oltre 100mila reperti, molti mai mostrati prima. Gli organizzatori prevedono almeno cinque milioni di visitatori ogni anno. “Il GEM sarà un ponte tra passato e futuro”, ha detto il direttore Mostafa Waziri durante un incontro con la stampa straniera.
Solo quando le luci della cerimonia si spegneranno e le porte si apriranno ai primi visitatori si potrà capire davvero l’impatto di questa nuova istituzione nel mondo. Per ora resta l’attesa, in una città che oggi ha scelto il silenzio per accogliere la sua storia più antica.