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Pininfarina in crisi: si dimette l’amministratore delegato Angori

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Pininfarina in crisi: si dimette l'amministratore delegato Angori
Pininfarina in crisi: si dimette l'amministratore delegato Angori
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Torino, 10 giugno 2024 – Dopo 19 anni al timone di Pininfarina, Silvio Angori lascia la guida della storica azienda torinese. La decisione, annunciata stamattina con una nota ufficiale dalla sede di Cambiano, arriva a causa di “divergenze sulle strategie aziendali già definite”. Dietro questa formula, che nel linguaggio delle società quotate indica una rottura insanabile, si nascondono tensioni emerse soprattutto con il gruppo indiano Mahindra, proprietario della casa dal 2015, stando a quanto raccolto tra i dipendenti e fonti finanziarie.

Angori si dimette dopo quasi vent’anni: cosa è successo davvero

La versione ufficiale parla di “divergenze sulle strategie aziendali”. Angori, nato nel 1959, era entrato in Pininfarina nel 2007 e dal 2009 ne era amministratore delegato. Ha guidato l’azienda in anni difficili, tra la crisi dell’auto italiana e il passaggio sotto il controllo di Mahindra & Mahindra.

Secondo chi lavora in azienda, la tensione è cresciuta nelle ultime settimane. “L’ambiente era molto teso – racconta un dirigente che preferisce restare anonimo – soprattutto per le priorità sui nuovi progetti e i mercati su cui puntare”. Mahindra, che ha acquisito la maggioranza nel dicembre 2015 per circa 168 milioni di euro, spingeva per accelerare su alcune linee di business, in particolare sull’elettrico e sul design per clienti asiatici. Angori avrebbe invece scelto un ritmo più lento e ragionato.

Nessun cambio di rotta, ma incertezza in azienda

La nota di Pininfarina rassicura: “La transizione riguarda solo l’operatività e non cambia la strategia già definita”. Insomma, la proprietà indiana conferma la fiducia nel piano industriale. Ma l’addio di Angori apre più di qualche domanda tra i circa 500 dipendenti di Cambiano e tra i clienti storici.

Il cda ha già iniziato a cercare il nuovo amministratore delegato. “Vogliamo una persona che porti avanti la crescita e realizzi le priorità strategiche”, si legge nel comunicato. Nessun nome è stato ancora fatto. Da alcune indiscrezioni, Mahindra starebbe guardando anche all’estero, cercando profili con esperienza nei mercati emergenti.

Pininfarina, un simbolo dell’auto italiana

Fondata nel 1930 da Battista “Pinin” Farina, l’azienda ha firmato alcune delle carrozzerie più celebri della storia dell’automobile: dalla Cisitalia 202 del 1947 alle Ferrari degli anni Sessanta e Settanta, fino alle Maserati e Alfa Romeo più recenti. Negli ultimi anni ha allargato il campo, dedicandosi anche al design industriale, all’architettura e alla mobilità sostenibile.

L’ingresso di Mahindra aveva segnato una svolta importante, con promesse di investimenti e crescita internazionale. Ma il mercato globale dell’auto è cambiato in fretta: la spinta verso l’elettrico e la concorrenza asiatica hanno messo sotto pressione l’azienda. “Mantenere l’identità italiana in un settore così competitivo non è semplice”, confida un ex manager.

Preoccupazione e attesa tra i lavoratori

Tra i dipendenti di Cambiano si respira incertezza. “Angori era un punto di riferimento – dice un tecnico del reparto prototipi – ora temiamo che le priorità possano cambiare e che il territorio riceva meno attenzione”. I sindacati chiedono chiarezza. “Vogliamo sapere quali saranno le conseguenze per i posti di lavoro”, avverte il segretario provinciale della Fiom-Cgil.

Anche i fan del marchio sono in ansia. Sui social si moltiplicano i messaggi che ricordano le auto nate sotto la guida di Angori e chiedono di non perdere la tradizione del design italiano.

Il futuro si deciderà presto

La scelta del nuovo amministratore delegato sarà decisiva per Pininfarina. Mahindra dovrà dimostrare di saper unire innovazione e rispetto per la storia di un marchio simbolo del made in Italy. Solo allora si capirà se questo cambio sarà davvero solo “operativo”, come assicurano da Torino, o se segnerà l’inizio di una nuova era.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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