Milano, 27 ottobre 2023 – Piazza Affari chiude l’ultima seduta di ottobre con un leggero passo indietro: l’indice Ftse Mib si ferma a 43.175 punti, in calo dello 0,06% rispetto a ieri. Un movimento quasi impercettibile, ma che racconta bene il clima di prudenza che tiene banco tra gli investitori, alle prese con incertezze economiche e tensioni geopolitiche.
Ftse Mib rallenta, gli investitori restano cauti
La giornata di venerdì si è svolta senza grandi scossoni. Gli scambi sono stati tranquilli, con oscillazioni minime. Molti operatori hanno scelto di muoversi con cautela, in attesa delle prossime mosse delle banche centrali e dei dati sull’inflazione previsti per inizio novembre. “Il mercato si prende una pausa dopo settimane di alti e bassi”, ha spiegato un trader di una banca d’affari milanese poco prima della chiusura.
L’indice principale di Milano ha archiviato la seduta a quota 43.175 punti, lasciando sul terreno solo lo 0,06%. Un calo contenuto, ma che interrompe la serie di giorni in verde. “Non ci sono state grandi novità – ha aggiunto un analista di Intermonte – però si sente la tensione per le prossime decisioni di BCE e Fed”.
Ottobre tra luci e ombre per Piazza Affari
Così si chiude un ottobre altalenante per Piazza Affari. Il mese è partito tra dubbi legati al conflitto in Medio Oriente e ai timori sulla crescita globale. Poi, nella seconda metà, il listino è riuscito a recuperare qualche terreno. Ma la chiusura di oggi riporta in primo piano le incertezze che ancora pesano sul mercato.
Secondo i dati di Borsa Italiana, il bilancio mensile del Ftse Mib resta comunque positivo, anche se di poco. “Gli investitori stanno cercando di capire se il peggio è passato o se dobbiamo aspettarci altre turbolenze”, ha detto un gestore di fondi presente in Piazza degli Affari.
Banche e utilities nel mirino
Nel dettaglio, la giornata ha mostrato segnali contrastanti tra i titoli principali. Alcune banche hanno registrato prese di profitto, mentre il settore delle utilities ha viaggiato su livelli variabili. “Le banche restano sotto osservazione per i tassi e i rischi legati ai crediti deteriorati”, ha sottolineato un analista di Equita Sim.
Tra le blue chip più scambiate, spiccano Enel e Intesa Sanpaolo, che hanno chiuso poco sopra la parità. Male invece il settore energetico, penalizzato dal calo del prezzo del petrolio nelle ultime sedute. “Tutti gli occhi sono puntati sui dati macro e sulle trimestrali che stanno per arrivare”, ha aggiunto un operatore.
Mercati internazionali sotto la lente
Anche il quadro globale ha influenzato le scelte degli investitori italiani. Le principali borse europee hanno chiuso senza grandi variazioni: Francoforte ha messo a segno un piccolo rialzo, mentre Parigi e Londra hanno chiuso praticamente invariate. A Wall Street, l’apertura è stata prudente, in attesa dei dati sull’inflazione americana.
“Il quadro resta fragile – ha ammesso un broker milanese – e ogni notizia può cambiare gli equilibri”. Tutti gli occhi sono puntati sulle prossime riunioni delle banche centrali e sull’evolversi delle tensioni tra Israele e Hamas.
Novembre, un mese da tenere d’occhio
Con ottobre alle spalle, gli operatori guardano a novembre con prudenza. Le aspettative sono tutte sulle decisioni di BCE e Federal Reserve, che potrebbero cambiare il costo del denaro e la liquidità in circolazione. “Sarà un mese decisivo per capire dove andranno i mercati”, ha concluso un gestore milanese.
In Piazza Affari, intanto, si respira un clima di attesa. Le luci della sala contrattazioni si sono spente alle 17.35: pochi commenti, qualcuno già pensa ai dati macro della prossima settimana. Per ora, il bilancio resta fragile: piccoli movimenti, grandi domande.