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Fiducia in crescita: l’economia dell’Eurozona sorride a ottobre

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Fiducia in crescita: l'economia dell'Eurozona sorride a ottobre
Fiducia in crescita: l'economia dell'Eurozona sorride a ottobre
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Bruxelles, 30 ottobre 2023 – La fiducia nell’economia e nel lavoro nell’Unione europea e nella zona euro segna un piccolo passo avanti a ottobre, dicono i dati pubblicati oggi dalla Commissione europea. L’Economic Sentiment Indicator (Esi) cresce di un punto nell’Ue, arrivando a 96,7, mentre nell’Eurozona sale di 1,2 punti, toccando 96,8. Anche l’Employment Expectations Indicator (Eei) mostra qualche segnale positivo: +0,6 punti nell’Ue (97,7) e +0,4 punti nell’area euro (96,9) rispetto a settembre. Però, entrambi restano ancora sotto la soglia media a lungo termine, che si ferma a 100.

Economia: una fiducia che si muove, ma con fatica

La Commissione europea parla di una timida ripresa della fiducia economica tra imprese e consumatori nel mese di ottobre. L’Esi, che tiene d’occhio i principali settori – industria, servizi, commercio al dettaglio e costruzioni – ha interrotto la serie negativa degli ultimi mesi. In particolare, il dato nell’Eurozona (96,8) segna il primo rialzo dopo un’estate di stagnazione. “È un segnale incoraggiante, ma la strada per tornare a una situazione normale è ancora lunga”, ha detto un funzionario della Direzione generale Affari economici e finanziari.

Il miglioramento si vede soprattutto in alcuni Paesi chiave come Germania, Francia e Italia, dove la percezione delle prospettive economiche è leggermente migliorata. Ma la distanza dalla media storica resta evidente: la soglia di 100 punti, che indica un equilibrio tra ottimismo e pessimismo, non è ancora stata superata.

Lavoro: aspettative che salgono piano

Anche nel campo dell’occupazione arrivano segnali di un cauto ottimismo. L’Eei, che riflette cosa si aspettano le imprese sull’andamento dell’occupazione nei prossimi mesi, è salito sia nell’Ue che nell’Eurozona. Con valori di 97,7 e 96,9, le aziende sembrano prevedere una stabilizzazione – seppur lenta – del mercato del lavoro.

Le prime analisi della Commissione indicano che questo miglioramento è soprattutto trainato dal settore dei servizi e dal commercio al dettaglio. “Le imprese mostrano più fiducia nel mantenere o addirittura aumentare i posti di lavoro”, ha spiegato un analista di Bruxelles. Resta però qualche dubbio legato all’inflazione alta e alle tensioni geopolitiche, fattori che potrebbero rallentare la ripresa.

Un’economia ancora fragile tra inflazione e tensioni globali

Il quadro economico europeo resta delicato. L’inflazione, che secondo Eurostat arriva al 4,3% su base annua nell’Eurozona, continua a pesare su famiglie e aziende. A complicare le cose ci sono anche le tensioni internazionali, in particolare la crisi energetica e i conflitti in corso.

Gli esperti avvertono che la crescita degli indici di fiducia è ancora troppo debole per parlare di un cambio di passo. “Bisogna andare con prudenza: i dati mostrano una leggera ripresa, ma siamo ancora dentro una fase di rallentamento”, ha detto un economista del Centre for European Policy Studies. Solo con una stabilizzazione dei prezzi e un clima geopolitico più calmo si potrà davvero rafforzare la fiducia degli operatori economici.

Il futuro resta incerto, la cautela è d’obbligo

Guardando ai prossimi mesi, la Commissione europea invita a non abbassare la guardia. Le previsioni per il quarto trimestre dipendono molto da come evolverà l’inflazione e dalle mosse della Banca centrale europea. Gli operatori aspettano segnali più chiari prima di parlare di una vera ripresa.

Insomma, anche se la Commissione evita facili ottimismi, il lieve aumento degli indici Esi ed Eei è un primo passo verso una possibile stabilizzazione dell’economia europea. Ma la distanza dalla media storica rimane un campanello d’allarme: la fiducia non è ancora tornata ai livelli pre-crisi. E per tanti cittadini europei, la sensazione è che il cammino verso una normalità piena sia ancora tutto da fare.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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