Pechino, 28 giugno 2024 – La Cina sospende per un anno i controlli sulle esportazioni di terre rare e le tasse portuali speciali sulle navi americane. La decisione, annunciata questa mattina dal ministero del Commercio cinese, arriva dopo l’incontro tra il presidente Donald Trump e il leader Xi Jinping. È il segnale di un tentativo di allentare le tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali, dopo settimane di trattative riservate.
Pechino fa un passo indietro sulle terre rare
Le autorità cinesi hanno deciso di fermare per dodici mesi i nuovi controlli sulle esportazioni di terre rare. Si tratta di materiali strategici come neodimio e disprosio, essenziali per produrre componenti elettronici, veicoli elettrici e tecnologie militari. Fino a poco tempo fa, Pechino aveva inasprito le restrizioni su queste risorse, scatenando preoccupazioni tra le aziende occidentali. “Abbiamo scelto un approccio pratico, seguendo lo spirito costruttivo emerso dal vertice”, ha detto un portavoce del ministero durante la conferenza stampa delle 10, ora locale.
Tregua sulle tasse portuali tra Cina e Stati Uniti
Non solo materie prime: anche le tasse portuali speciali sulle navi statunitensi saranno sospese per un anno. Gli Stati Uniti risponderanno allo stesso modo, congelando le tasse extra sulle navi cinesi che attraccano nei porti americani, come riportato dalla CNN. La notizia è stata confermata da fonti della Casa Bianca ieri sera, dopo una serie di incontri tra funzionari dei due paesi. “È un passo importante verso una normalizzazione dei rapporti commerciali”, ha detto un funzionario Usa sotto anonimato.
Mesi di tensioni, ora una tregua
Questa mossa arriva dopo mesi di tensioni tra Washington e Pechino. Le restrizioni sulle terre rare erano una risposta cinese alle tariffe americane su prodotti tecnologici e industriali. Le tasse portuali avevano invece pesato sul traffico marittimo, facendo salire i costi logistici per le imprese. Negli ultimi tempi, secondo fonti diplomatiche, i contatti tra le due parti si sono intensificati per trovare una soluzione temporanea e scongiurare ulteriori danni all’economia.
Mercati e imprese: reazioni a catena
La notizia ha subito fatto effetto nei mercati asiatici: il prezzo delle terre rare è calato del 2% nella prima ora di contrattazioni a Shanghai, mentre le principali compagnie di spedizioni hanno visto un rialzo in borsa. “È un segnale positivo, ma serve stabilità a lungo termine”, ha commentato Chen Wei, direttore commerciale della China Shipping Group. Negli Stati Uniti, alcune associazioni industriali hanno accolto con favore la tregua: “Finalmente le aziende potranno pianificare le forniture con più certezza”, ha detto John Miller della US Electronics Association.
Il futuro resta incerto
Nonostante la tregua, restano molti dubbi sul futuro dei rapporti tra Cina e Stati Uniti. La sospensione durerà solo dodici mesi e potrebbe essere ritirata se tornano le tensioni politiche o commerciali. “È solo una pausa, non una soluzione definitiva”, ha sottolineato Li Ming, esperto di economia internazionale all’Università di Pechino. Nel frattempo, Trump e Xi hanno evitato commenti dettagliati sull’accordo, limitandosi a parlare di “clima costruttivo” emerso dall’incontro.
Cosa succede adesso
Nei prossimi giorni sono attese indicazioni più precise su come sarà messa in pratica la sospensione. Il ministero del Commercio cinese ha promesso una circolare esplicativa entro fine settimana. Anche il Dipartimento del Commercio americano si prepara a chiarire la situazione alle aziende coinvolte. Intanto, la comunità internazionale segue con attenzione: “Ogni segnale di dialogo tra Cina e Stati Uniti è fondamentale per la stabilità globale”, ha commentato un diplomatico europeo a Bruxelles.
Questa tregua, seppur temporanea, segna un momento importante in una fase delicata dei rapporti tra le due potenze. Nei prossimi mesi capiremo se è solo una pausa o l’inizio di una vera svolta.