Roma, 29 ottobre – Silvia Piancazzo, amica di Beatrice Bellucci e rimasta gravemente ferita nell’incidente di venerdì scorso su via Cristoforo Colombo, si è svegliata dal coma farmacologico. La ragazza, 20 anni, era a bordo della Mini Cooper travolta dalla BMW Serie 1 bianca guidata da Luca Domenico Girimonte, 22 anni, ora indagato per omicidio stradale aggravato. Gli investigatori sperano che la sua testimonianza aiuti a ricostruire la dinamica dello schianto, avvenuto intorno alle 22, all’altezza di piazza dei Navigatori, che è costato la vita a Beatrice.
Silvia Piancazzo migliora, ma la prognosi resta riservata
I medici del San Camillo Forlanini parlano di un miglioramento nelle condizioni di Silvia. Il dottor Emiliano Cingolani, direttore facente funzioni della Uoc Shock e Trauma, ha detto che “oggi la ragazza è vigile e riesce a interagire con sanitari e familiari”. Silvia è ancora in terapia intensiva, e la prognosi rimane riservata. Solo quando la situazione lo permetterà, si procederà con l’intervento ortopedico. “Il miglioramento generale ha permesso di togliere la sedazione e la ventilazione meccanica”, ha aggiunto Cingolani. I parenti sono rimasti al suo fianco per giorni, sperando di poterle parlare presto anche degli ultimi momenti prima dell’impatto.
La dinamica dell’incidente: più auto coinvolte e la pista della gara
Gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, gruppo Mare, stanno cercando di ricostruire con precisione cosa è successo. Dalle prime indagini emerge che almeno una terza vettura sarebbe stata coinvolta: una BMW grigia partita da Anzio insieme a quella bianca. Testimoni raccontano di auto che sfrecciavano “a zig zag, a più di 150 chilometri orari”, con motori che facevano un rumore fortissimo. La Mini Cooper, con Beatrice e Silvia a bordo, è stata centrata in pieno e sbalzata contro un albero. Alcuni automobilisti che erano in zona alle 22 sono stati ascoltati dalla polizia. Sono stati acquisiti anche i filmati delle telecamere di sicurezza e i dati dei dispositivi T-red lungo la Colombo per capire quante auto fossero davvero coinvolte.
Video e chat al vaglio: si cerca la prova di una sfida social
Gli inquirenti hanno sequestrato i cellulari di Girimonte, del passeggero Raffaele F. (illeso) e dell’amico che guidava la BMW grigia. Tutti hanno consegnato i codici di sblocco. Secondo fonti investigative, si cercano video o messaggi che possano confermare l’ipotesi di una gara organizzata per i social. Un episodio che ricorda la tragedia di Casal Palocco del 2023, quando un bambino perse la vita durante una corsa ripresa in diretta. “Stiamo analizzando i filmati trovati sui telefoni”, dicono fonti vicine all’indagine.
Silvia indagata per atto dovuto, attesi accertamenti tecnici
Anche Silvia risulta indagata, ma solo come “atto dovuto” per permettere al suo legale di partecipare agli accertamenti tecnici, compresa l’autopsia eseguita ieri al Policlinico Tor Vergata. Al momento non ci sono responsabilità dirette a suo carico. L’iscrizione nel registro serve a garantire i diritti della difesa. Girimonte, invece, rischia la detenzione anche se non si dovesse provare la gara: una recente sentenza della Cassazione stabilisce che chi supera di oltre il doppio il limite di velocità – comunque oltre i 70 km/h – non può ottenere la sospensione condizionale della pena.
Le cause del decesso e le verifiche sulla velocità
Dai primi risultati dell’autopsia emerge che Beatrice Bellucci è morta per un grave politrauma addominale e toracico. L’impatto è stato violentissimo: la Mini è stata centrata dalla BMW di Girimonte e scaraventata contro un albero. Gli investigatori stanno valutando una consulenza tecnica per stabilire la velocità dell’auto al momento dello schianto.
Il dolore della famiglia e la fiaccolata per Beatrice
La morte di Beatrice ha lasciato sgomenti amici e parenti. La nonna, colta da un malore alla notizia, è stata ricoverata all’ospedale Grassi di Ostia, poi dimessa. Venerdì 31 ottobre, alle 18.30, in piazza dei Navigatori, si terrà una fiaccolata “in ricordo di Beatrice e di tutte le vittime della strada”. La famiglia aspetta ora il via libera delle autorità per organizzare il funerale, dopo la conclusione degli esami autoptici. In tanti – amici, conoscenti, cittadini – si preparano a stringersi attorno ai genitori di quella ragazza che tutti chiamavano “Bibbi”.