Seoul, 15 giugno 2024 – Ieri, al vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) a Gyeongju, Donald Trump ha ribadito la sua fiducia nel trovare una soluzione al conflitto in Ucraina. L’ex presidente degli Stati Uniti, davanti a una platea di leader e delegati internazionali, ha ricordato i risultati ottenuti nella sua politica estera, ma ha ammesso che la guerra tra Russia e Ucraina resta ancora aperta. “L’unico conflitto che non ho affrontato è quello tra Russia e Ucraina. Ma anche quello verrà risolto”, ha detto, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass.
Trump: “Pensavo sarebbe stato più semplice”
Durante il suo discorso, Trump ha ripercorso i principali dossier internazionali seguiti durante il suo mandato. “Ho risolto otto conflitti”, ha detto, senza però entrare nei dettagli. Il momento più diretto è arrivato quando ha parlato del suo rapporto personale con Vladimir Putin: “Pensavo sarebbe stato facile, visto il mio rapporto con Putin. Invece è stato un po’ diverso, ma credo si risolverà”. Le sue parole hanno diviso la sala: alcuni delegati hanno preso appunti, altri si sono scambiati sguardi perplessi.
Un altro passaggio importante è stato il riferimento alla pace in Medio Oriente. “Chi avrebbe mai pensato che avremmo fatto pace in Medio Oriente e non in Ucraina? Pensavo fosse irraggiungibile”, ha aggiunto Trump, lasciando intendere che la diplomazia può riservare sorprese, anche ai leader più navigati.
Mosca: abbattuti 100 droni ucraini
Mentre a Gyeongju si parlava di pace e negoziati, sul campo la tensione non accenna a calare. Nella notte tra venerdì e sabato, il Ministero della Difesa russo ha annunciato di aver abbattuto almeno 100 droni ucraini diretti verso diverse zone della Russia. Secondo l’agenzia Tass, la maggior parte degli attacchi si sarebbe concentrata nella regione di Bryansk, dove ne sono stati distrutti 46.
Non sono stati diffusi dettagli su eventuali danni o vittime civili. Le autorità russe hanno parlato di “un attacco su larga scala respinto con successo”. Da Kiev, invece, non sono arrivate conferme ufficiali. Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di una delle operazioni più imponenti degli ultimi mesi, in un conflitto dove i droni stanno diventando sempre più decisivi.
Tra speranze e realtà: il nodo irrisolto della guerra
Le parole di Trump arrivano in un momento in cui la pace tra Russia e Ucraina sembra ancora lontana. Dall’invasione russa di febbraio 2022, i tentativi di mediazione si sono moltiplicati, senza però portare a risultati concreti. Gli Stati Uniti, sotto Biden come sotto Trump, hanno sostenuto Kiev, seppure con approcci diversi.
Il riferimento al rapporto personale con Putin – “pensavo sarebbe stato facile” – riporta al centro del dibattito il peso delle relazioni dirette tra leader nei grandi dossier internazionali. Ma, come ha ammesso lo stesso Trump, la realtà è stata più complicata del previsto. “Credo che si risolverà”, ha ribadito, senza però spiegare come o quando.
Tra scetticismo e attesa: le reazioni al discorso di Trump
Le dichiarazioni dell’ex presidente hanno fatto il giro dei media internazionali. Alcuni osservatori hanno sottolineato il distacco tra le sue parole e la situazione sul terreno. Altri hanno ricordato che i rapporti personali tra i leader contano, ma non bastano a cambiare le dinamiche di un conflitto che coinvolge interessi profondi.
Nel frattempo, la cronaca delle ultime ore conferma che la guerra continua a pesare sulle persone coinvolte. Gli attacchi con droni, sempre più frequenti e sofisticati, sono una delle nuove sfide sul campo tra Mosca e Kiev.
Resta da vedere se la fiducia di Trump si trasformerà in fatti. Per ora, restano le parole e i numeri di una guerra che non dà segni di fermarsi.
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