Seoul, 14 giugno 2024 – Donald Trump è arrivato in Corea del Sud per una visita ufficiale, ma ha già escluso un faccia a faccia con Kim Jong Un. Il motivo? Questioni di tempo. “Conosco bene Kim Jong Un. Andiamo abbastanza d’accordo. Non siamo riusciti a trovare un momento adatto”, ha spiegato il presidente americano durante un bilaterale con il presidente sudcoreano Lee Jae Myung, come riportato dalla CNN.
Trump-Kim, nessun incontro: il problema è il tempo
L’arrivo di Trump a Seul era atteso con grande attenzione. In molti speravano in un incontro diretto con il leader nordcoreano. Ma già nelle prime ore della mattina, fonti diplomatiche sudcoreane avevano fatto capire che non sarebbe successo nulla del genere. “Non siamo riusciti a trovare un momento giusto”, ha ribadito Trump, lasciando intendere che il dialogo c’è ancora, ma le agende non hanno coinciso.
L’incontro con Lee Jae Myung si è svolto alla Blue House verso le 10.30 locali. Trump ha sottolineato quanto sia importante tenere aperti i canali con Pyongyang. “Lavoreremo duramente con Kim Jong Un e gli altri per risolvere le questioni”, ha detto, confermando che la questione nucleare resta una priorità per Washington.
Tensioni e diplomazia: la situazione nella penisola coreana
Negli ultimi mesi la situazione è rimasta tesa. Pyongyang ha intensificato i test missilistici, l’ultimo pochi giorni fa, mentre Seul e Washington hanno rafforzato la cooperazione militare. In questo clima, ogni segnale di apertura viene seguito con grande attenzione dagli alleati e dalla comunità internazionale.
Fonti della presidenza sudcoreana hanno rivelato che il colloquio tra Trump e Lee si è concentrato su sicurezza e affari economici. “Abbiamo parlato delle sfide comuni e delle opportunità di collaborazione”, ha detto Lee ai giornalisti al termine del vertice. Non sono trapelati dettagli su eventuali proposte americane per rilanciare il dialogo con Pyongyang.
Nessuna sorpresa nelle reazioni: un futuro incerto
Il mancato incontro tra Trump e Kim Jong Un non ha stupito gli esperti. “Le condizioni non erano pronte”, ha commentato un diplomatico occidentale a Seul, sottolineando come la sfiducia tra Washington e Pyongyang resti forte. Solo quando questo clima cambierà, si potrà pensare a un nuovo vertice.
Nel frattempo, la Casa Bianca ha fatto sapere che gli Stati Uniti continueranno a lavorare “a stretto contatto” con gli alleati asiatici per mantenere la stabilità nella regione. “La porta del dialogo resta aperta”, ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato, senza però anticipare possibili nuovi incontri.
Corea del Sud al centro della scena, l’attenzione della comunità internazionale
Per Seul, la visita di Trump è un’occasione per rafforzare il legame con Washington in un momento delicato. Lee Jae Myung, da poco alla guida del Paese, vuole consolidare il ruolo della Corea del Sud come interlocutore chiave nei negoziati sulla denuclearizzazione. “Siamo pronti a fare la nostra parte”, ha detto durante una breve pausa.
A livello internazionale, le reazioni sono state prudenti. L’Unione Europea ha invitato tutte le parti a “continuare gli sforzi diplomatici”, mentre il Giappone ha confermato il suo sostegno alla linea americana. Ogni parola o gesto viene valutato con molta attenzione.
Un dossier ancora aperto
La giornata si è chiusa senza sorprese, ma con la certezza che la questione nordcoreana resta una delle sfide più delicate sul tavolo mondiale. Prima di lasciare la Blue House, Trump ha ribadito: “Siamo pronti a lavorare con tutti per trovare una soluzione”. Per ora, però, l’incontro con Kim Jong Un resta solo un’ipotesi futura.
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